Renata Molho

Qualche giorno fa mi alzo la mattina, non troppo presto come mio solito, scaldo l'acqua per il tè nero nel microonde, spalmo la mia marmellata di prugne sulle fette biscottate e accendo la tv, zapping, mi fermo su La7, Le vite degli altri, puntata dedicata a Giorgio Armani.

Se devo essere sincero, non è che sia molto attratto dal mondo della moda, ma dalle storie delle persone sì, soprattutto se ben raccontate come indubbiamente è in grado di fare la giornalista ospite in studio: Renata Molho. E' italiana la Molho, italianissima, ma nasce ad Asmara nel 1951 . Asmara, la capitale di quell'Eritrea che gli italiani tentarono di colonizzare senza successo, almeno non ci riuscirono con le armi, forse ci riuscirono lasciando dietro di sè migliaia di bambini nati da rapporti più o meno consenzienti con le donne locali. Bellissime.


Bellissima anche Renata. Sguardo intenso, il regista lo sa bene, non lesina primi piani e inquadrature strette sui suoi occhi. Nessun imbarazzo, altera, voce profonda. Mi chiedo, prima di sapere di chi si trattasse, quale attrice teatrale abituata a calcare le tavole dei palcoscenici stesse parlando di Armani. Poi capisco che è una giornalista, critica del costume e della moda per il quotidiano IlSole24Ore dal 1991. Collaboratrice di numerose testate del gruppo Condè Nast (Vogue Italia, L'uomo Vogue, Casa Vogue, GQ). Docente di giornalismo della moda Allo Iulm di Milano, all'Istituto Europeo di Design e all'Università di Urbino.

Inoltre è autrice dell'unica biografia autorizzata di Armani,"Essere Armani", edita da Baldini &Castoldi, e della monografia dedicata alla Costume National di Ennio Capasa.