martedì 31 marzo 2009

L’EUROPA VERSO IL BANDO DEI PRODOTTI DERIVATI DALL’UCCISIONE DELLE FOCHE


L'articolo qui sotto è un articolo che ho prso dal sito dell'OIPAITALIA. Mi raccomando, sostenete la causa della difesa degli animali... sul sito dell'oipa (clicca qui)potete trovare tutto il materiale informativo per sostenere le cause degli animalisti. Inoltre potete richiedere il materiale cartaceo gratuitamente. Basta poco... potete firmare anche una serie di petizioni online. Basta davvero pochissimo. Puoi farlo credo!

"La Commissione del mercato interno e difesa del consumatore (IMCO) ha votato a favore di un provvedimento che vieta il commercio nell'Unione Europea dei prodotti derivati dalle foche.
Nel divieto vengono inclusi, come riferito dagli eurodeputati: carne, olio, grasso, organi, pelli non conciate e pellicce di foca. I prodotti a base di foca quali stivali, borse, guanti, cappelli saranno vietati, come pure i prodotti parafarmaceutici venduti come Omega 3 acido grasso e acido aggiunto.
L’eurodeputato Wallis aveva proposto un sistema di etichettatura ritenendo che fosse più effettivo nell’assicurare ai consumatori che le norme a protezione degli animali venissero rispettate. Gli eurodeputati hanno respinto questa soluzione, come pure hanno rigettato la possibilità di permettere deroghe nazionali su richiesta di uno Stato.

Il progetto di bandire la vendita, l’importazione, il transito e l’esportazione di prodotti derivati dalle foche è il risultato di un’intensa campagna da parte delle associazioni internazionali, tra cui l’OIPA. Risulta evidente che i cittadini europei e i loro rappresentanti eletti considerano il commercio dei prodotti derivati dalle foche inaccettabile. Il voto in favore del bando totale si pone come ennesima conferma che le nostre voci e le nostre campagne riescono a dare voce al silenzio ed hanno permesso un passo avanti verso la Fine di questo sanguinoso massacro.

Arlene McCarthy, Presidente IMCO ha accolto con favore il voto per il bando totale dei prodotti derivati dalle foche in Europa. L’IMCO ha già dimostrato, attraverso il bando delle pellicce di cane e gatto, che non solo ascolta le voci dei cittadini, ma agisce. Arlene McCarthy ha commentato: "Una netta maggioranza di cittadini attraverso l’Unione Europea è sconvolta della crudele uccisione di migliaia di foche. Non vogliono questi prodotti in vendita nell’UE e l’IMCO ha rinforzato la loro domanda per il bando”. Arlene ha poi aggiunto: "Io e tutti i Membri dell’IMCO siamo stati contattati da migliaia di cittadini e di organizzazioni che vogliono un forte bando al crudele commercio di prodotti derivati dalle foche. Con questo voto a favore del bando noi abbiamo mostrato che il potere delle persone può vincere e cambiare la legge”.

Il Parlamento Europeo voterà il testo finale, probabilmente durante la sessione plenaria che si terrà a Bruxelles in Aprile, permettendo quindi di renderlo legge in UE.

Paola Ghidotti
OIPA International Campaigns Director"

lunedì 30 marzo 2009

Mai dimenticare le proprie radici



Le campagne, giù da noi, pullulano di ulivi secolari... filari sterminati che si perdono a vista d'occhio... e il terreno è impregnato dalle loro radici... mi sorprende fermarmi a pensare al loro incontrarsi, scavare e avanzare silenzioso nella terra. Si aggrappano ad essa.
Oggi io e Beniamino ci siamo fermati a guardare, ad ascoltare... spesso riusciamo a dimenticare anche un cielo interno con le sue stelle... la terra tutta con le sue radici... che strano!

... provocazione nr 1

I post più interessanti e impegnati non li commenta mai nessuno (spero che almeno li leggiate)

sabato 28 marzo 2009

CHI SCRIVE MUORE... CHI LEGGE SI SALVA!

16 minuti della vostra vita per una buona causa.
L'articolo è comparso sull'ultimo numero di Vanity Fair ed è firmato Roberto Saviano... vorrei condividere queste pagine con voi... perchè NESSUNO DEVE DIMENTICARE!



Risvolti alchemici in caserma...

Tra lo schifo e una grassa risata non posso non postarlo.
Mi fanno morire dalle risate... ci credono veramente... quando l'alchimia diventa arte in una caserma alle porte di Roma.
La cosa più esilarante è l'amico che dice "ASPETTA"!
Il video:

Norma al Politeama Greco di Lecce


Ieri sera Al politeama Greco di Lecce è andata in scena Norma, di Vincenzo Bellini. Anticipo subito che la maledizione del tenore ci perseguita. Nelle due ultime stagioni liriche abbiamo assistito a Tosca, Madama Butterfly, Olandese volante, Rigoletto e, appunto, Norma. Il tenore sempre sottotono, con difficoltà evidenti nella note alte, soprattutto in Rigoletto anche se scusabile in quanto influenzato.
In Pollione, Gianluca Zampieri, non riesce ad emozionare con la sua voce. C'è da dire che nella partitura di Bellini, la parte di Pollione è affidata a un baritono -tenore, tipica della tradizione napoletana, scuola della quale bellini fu allievo, quindi è affidata a una voce alla quale non si chiedono particolari doti in estensione (ho letto che il bari-tenore arriva grossomodo al sol di petto). Però dovrebbe avere una bella coloritura sui fraseggi medi e gravi, cosa che francamente non ho riscontrato in Zampieri, che però, va riconosciuto, ha eseguito bene il suo lavoro nei duetti con Norma e nei terzetti con Norma e Adalgisa. Ma, non è andato oltre. Infatti, dal pubblico è arrivato più di qualche buuuuuu.
Saverio Bambi, nella parte di Flavio, quasi non riuscivo a sentirlo dalla mia poltrona in fila P. Tenorino di grazia, ma di troppa grazia direi, un po' di fiato in più non guasterebbe.

Discorso diverso per la parti femminili.

Innanzitutto meravigliosa la voce da mezzo soprano di Eufemia Tufano nella parte di Adalgisa.



Bellini, affidò al mezzo soprano la parte di Adalgisa, l'amante incolpevole ed ignara di Pollione, a sottolineare il carattere sensuale, quasi erotico del personaggio. La Tufano ha reso benissimo l'intento del compositore. Aggraziata nelle forme e padrona delle scene, niente affatto goffa come capita a volte negli interpreti lirici, voce dal timbro caldo, sensuale appunto, note gravi avvolgenti, elastica e capace di acuti che poco avevano da invidiare a quelli di una soprano. Applausi e consensi per lei. Meritati.
Brava anche Maria Scogna nella parte di Clotilde, sebbene breve.
Quanto a Norma, interpretata dalla Newyorkese Susan Neves, si è aperto un piccolo dibattito tra Beniamino, Marco e io.


L'inizio dell'opera lasciava adito a qualche perplessità. Bellini non è compositore "spettacolare" come Verdi, è un compositore drammatico ed intimistico, che fa largo uso del recitar cantando e dei recitativi in generale, ma non come cesura del discorso lirico, come accadeva in epoca barocca e in Mozart ad esempio, ma come parte integrante della composizione e , indubbiamente, Maria Callas era la maestra del recitar cantando con quei sui suoni gravi quasi baritonali.
La direzione d'orchestra punta molto su questo elemento drammatico, ma, a essere sincero, si è sentita la mancanza di un po' di vigore nella bacchetta affidata a Niksa Bareza, direttore slavo di esperienza, essendo direttore ospite al Teatro Alla Scala di Milano e direttore stabile del teatro dell'opera di Oslo.


In "Casta Diva", la Neves, rinuncia a spingere sulle note.
Azzardiamo l'ipotesi che sia giù di corde. Ci si aspetta quell'esplodere della voce, che tutti conosciamo per le esecuzioni callassiane e non, ma non arriva. Un po' di delusione.
In realtà la Neves non è affatto giù di voce e nel secondo atto lo dimostra appieno con degli acuti e con una infaticabilità degni di apprezzamento. Bravissima nell'urlo di vendetta "Guerra, strage, sterminio".
Ne deduciamo che sia stata una scelta direttoriale, magari per sottolineare l'aspetto intimistico della preghiera. In fondo altro non è che una preghiera alla luna per esortarla al vaticinio sulla sorte dei romani invasori. Però sì, ammetto che si è sentita la mancanza di un qualcosa in più in quell'aria.
Per il resto, nulla da dire. Secondo atto molto bello e la Neves non si è risparmiata. Sempre sottotono e incolore il tenore.
Ultima considerazione sulla scenografia, abbastanza statica e senza grandi invenzioni, e sui costumi, anche lì si sarebbe potuto osare di più, magari con una trasposizione in epoca contemporanea.

giovedì 26 marzo 2009

Se questo è un uomo

Se questo è un uomo, recitava il titolo del capolavoro di Primo Levi, scrittore morto suicida per non essere riuscito a dimenticare i fantasmi della memoria, della violenza dell'uomo contro l'uomo che lui, ebreo, visse nei lager tedeschi.

Se questo è un uomo, si chiedeva, quasi e voler sottolineare, la disumanità di comportamenti aberranti, inspiegabili.

Al tg, una notizia, come ogni anno, come fosse un rito, tra un po' inizierà in Canada la "mattanza" dei blanchons, i cuccioli di foca. Il Governo Canadese ha autorizzato il massacro, quest'anno, di 280.000 "neonati" di foca, ricercatissimi per le loro pellicce.



Se questo è un uomo, mi chiedo.

Giudicate voi.




Terribile l'immagine della mamma che va a "fiutare" la carcassa del figlio scuoiato.



SE QUESTO E' UN UOMO.

ANTONIO FOTOGRAFO

Ho scritto il mio nome e il mio cognome sul motore di ricerca e sono comparsi dei documenti che avevo completamente dimenticato... Li avevo caricati su un sito di aspiranti fotografi (le mie aspirazioni sono state numerose, varie, e abbastanza veloci : da scultore a pittore contemporaneo a designer d'interni a cantante ad attore di teatro contemporaneo ad avvocato delle cause perse etc...) e oggi ho ritrovato quei documenti con sorpresa... scatti risalenti all'anno scorso... frutto di una mente malata sottoesame.







QUI la pagina incriminata

mercoledì 25 marzo 2009

Ho sognato...

Ho sognato che cadevo da un grattacielo, che un fulmine colpiva il mio paese, che riuscivo a volare... ma ora non riesco a sognare più... ho un sonno leggero e scomodo...e mi sveglio con il mal di testa.
Uff




Ho le occhiaie ma a quelle non rinuncio in quanto vanno di moda... Quando il mio gatto si accoccola sotto le lenzuola mi addormento nel tepore delle sue fusa o nell'abbraccio di Beniamino.
E mi sento sempre a casa.

martedì 24 marzo 2009

Vacuus numb by Ann Demeulemeester

Quanto mi piacciono le contaminazioni... e soprattutto questo tipo di comunicazioni immaginifiche.
Artisti per Ann Demeulemeester... quando la moda diventa arte... un'arte che va tanto di moda e che coinvolge in questo tipo di progetto diversi designer... da Givenchy a Chalayan, da Zac Posen a Prada (il video di Prada è tra i più belli)!



Director: Gray Scott
Designer: Ann Demeulemeester
DP: Andreas von Scheele Assistant
Producer: Andra Parente
Stylist: Angela Esteban Librero
Hair: Wesley O'Meara @ Utopia
MakeUp: Robin Schoen @ Uto...

By Gareth Pugh

lunedì 23 marzo 2009

Il crocifisso incappucciato è stato rimosso.


Crocifisso incappucciato

Rosa Russo Iervolino ha ottenuto di di rimuovere “Sacred Love“, installazione di Sebastiano Deva esposta al Pan nell´ambito del «format» Emergency Room (ideato dal franco-canadese Thierry Geoffroy), raffigurante un Cristo incappucciato con un preservativo.

A rimuovere l’opera ha provveduto prontamente l´assessore Nicola Oddati in persona.
Questo il commento della Iervolino: “È chiaro che, quando manca l´ispirazione artistica, si tenta di far parlare di sé anche con operazioni artistiche di pessimo gusto e che non rispettano (come si dovrebbe) il sentimento religioso dei cittadini. Naturalmente, quando chiedo il rispetto del sacro, mi riferisco a tutte le religioni e non intendo comprimere la libertà dell´arte. Ma, lo ripeto, in questo caso, quello che manca è proprio l´arte, mentre regna il pessimo gusto. Sono sicura che la saggezza dell´assessore Oddati eliminerà questo sconcio, senza naturalmente che il Pan e l´arte abbiano a soffrire“.

Per Oddati, poi, “l´opera di Sebastiano Deva, non deve rovinare una bellissima iniziativa. Tra parentesi questa piccolissima installazione rientra in un format curato da Geoffroy, che prevede che ogni giorno un artista possa installare una sua opera ispirata alle notizie di cronaca, secondo una rotazione libera. Quando sono arrivato Sacred Love era già stato messo in una stanza secondaria, perché questo prevede il format. Io ho materialmente spento il proiettore che ricreava la diapositiva sul muro. L´opera è stata rimossa“.

La notizia è stata tratta da La Repubblica-Napoli.

Che dire davanti a tutto questo? L'opera incute un pò di soggezione nel senso che credenti o non credenti l'opera appare come abbastanza controversa.
Di fatto si tratta di un crocefisso... vuoi o non vuoi la crocifissione nell'antica Roma era una pratica abbastanza diffusa... i condannati venivano lasciati crocefissi per giorni e giorni fino a quando i corvi non li avessero spolpati interamente come ulteriore umiliazione, lasciati alla mercé dei passanti.
Non lo so... a me l'opera mette soggezione ma non avrei forse creato tutto questo polverone per una cosa del genere.
Sicuramente non l'avrei rimossa nonostante, per come è stata concepita, io la ritenga un'autentica provocazione,

sabato 21 marzo 2009

Il salotto di Antonio.

Ho visto che è nata questa moda di pubblicare foto di ambienti personali e siccome mi è piaciuto scoprire angoli delle vostre case vi faccio l'eco.
Vi presento il mio salotto.



Sicuramente direte: "Bleah! ma è rosa!"... e beh? Io adoro il rosa... Se io dovessi definirmi con un colore io sarei il rosa... non perchè io sia eccessivamente checca (penso) ma perchè il rosa è una mezzatinta del rosso e questo mi piace molto.



Un anno per cercare il lampadario, un anno per decidermi sul tappeto, la fortuna sfacciata di essermi accaparrato, all'ikea, l'ultima lampada Kulla bianca rimasta... una vita per trovare il colore da abbinare ai divani "vintage" di colore blu scuro perchè, cavolo, vammi a trovare un colore che abbinandosi col blu non vada a crearti l'effetto distributore automatico di benzina.

E poi... che quadro metto? Un quadro contemporaneo che fa tanto loft quando pretesa inutile di riscatto da se stessi o punto sul classico che fa tanto cultura e ora è tanto tanto di moda? Ovvio che opto per la seconda possibility!



Beh... che dire? Il salotto c'è... se vi trovate da queste parti portate i pasticcini che l'original english tea ce l'ho io.

venerdì 20 marzo 2009

Eroi silenziosi


Il neurochirurgo Claudio Vitale, 59 anni, è ormai diventato un eroe a Napoli per quanto gli è capitato in sala operatoria all'ospedale Cardarelli. Durante un intervento è stato colto da infarto ma nonostante ciò è riuscito a portare a termine l'intervento salvando il paziente. Anche il dottore è in discrete condizioni.

L'episodio è avvenuto lunedì scorso, e viene raccontato nelle pagine napoletane di Repubblica. "Non potevo abbandonare in un momento delicato", dice Vitale che respinge l'etichetta di "eroe": "Ho fatto solo il mio dovere". Quando è sopraggiunto l'infarto il medico stava operando un anziano paziente affetto da glioblastoma, un tumore al cervello. Vitale ha avvertito un forte dolore al petto, e i suoi colleghi in camera operatoria si sono accorti del malore.

Lo hanno invitato a smettere, ma lui ha rifiutato acconsentendo solo a una brevissima pausa per farsi prelevare un campione di sangue. Le analisi hanno confermato l'infarto in atto, ma anche dopo aver saputo questa notizia Vitale ha deciso di continuare l'intervento.

Mezz'ora dopo essersi tolto il camice verde, il neurochirurgo è stato sottoposto all'angioplastica per liberare la coronaria ostruita. Ora sta bene, e anche il decorso del paziente da lui operato al cervello induce all'ottimismo.

www.tgcom.it

giovedì 19 marzo 2009

Uomo VS Cane



Sono rimasto un pochino allibito di fronte a tutto quello che è successo dopo l'episodio del branco di cani di Ragusa che ha sbranato un bambino di 10anni e azzannato parecchi passanti.
Quello che mi ha lasciato più allibito e sconsolato è stato come dopo la mobilitazione totale del circondario, che si è arrabattato per cercare di catturare i poveri animali affamati da chissà quanto tempo: causa negligenza umana, questi cani siano stati in parte soppressi! E perchè?
Perchè hanno azzannato dei passati e ucciso un bambino è necessario punirli con la morte? Io rimango a bocca aperta di fronte a tutto questo. Ho scritto anche una lettera di denuncia all'ENPA che dovrebbe mobilitarsi e far qualcosa.
Quanti cani vengono ammazzati dall'uomo per puro divertimento? Quanti cani diventano pellicce? Quanti cani vengono maciullati, macellati per scopi che neanche possono giustificare lontanamente uno scempio del genere!
E' capitato tempo fa di vedere, vicino a casa mia, un branco di cani inseguire e ammazzare un gatto... ho chiamato la ASL del mio paese e dopo varie telefonate, vari: "non è nostra competenza"..."si rivolga a" etc... mi è stato detto "non possiamo fare nulla, l'importante è dissociare dal branco il capo branco, il gruppo si disperderà".
Come l'uomo anche gli animali in branco si comportano in maniera anomala... il fatto che abbiano ammazzato un bambino e azzannato dei passati non deve legittimarci a sopprimerli... esistono i canili, qualcuno che possa prendersi cura singolarmente di loro... Nessuno si è chiesto che potevano aver fame? Nessuno ha mai pensato prima di prevenire curando quegli animali in un canile?
Ora la colpa è dei cani: DEVONO ESSERE SOPPRESSI!
Sul sito dell'ENPA come fare per fermare questa stupida mattanza! Basta l'invio di una mail.... basta pochissimo....
Cliccate QUI

Per fortuna non sono nato cane... avrei morso e sbranato tante di quelle persone...

I sogni son desideri

I sogni son desideri.... ringrazio Beniamino per il meraviglioso regalo che ha deciso di farmi!

mercoledì 18 marzo 2009

Le lesbiche del Sud Africa

Devo dire che come pratica mi giunge totalmente nuova.
A Johannesburg e Cape Town le lesbiche sono vittime di stupri collettivi con l’intento di guarirle dall’omosessualità. E spesso, dopo la violenza, le donne vengono uccise.



È quanto denuncia ActionAid definendolo uno dei crimini più comuni commesso contro le lesbiche sudafricane.

Solo a Cape Town ogni settimana sono una decina i casi di questi stupri collettivi. Gli stupri sono cinquecentomila ogni anno e su venticinque incriminati solo uno viene poi effettivamente condannato.

La Costituzione del Sud Africa riconosce uguali diritti ai gay ma manca nel Paese una legge che punisca i reati basati di pregiudizi sessuali.

Quindi le lesbiche sudafricane vengono riabilitate all'eterosessualità con stupri collettivi e poi ammazzate. Riabilitate e ammazzate. In poche parole inabilitate. C'è più di una cosa che non quadra.

martedì 17 marzo 2009

Cos'è la solitudine

A circa 100,00 unità astronomiche dalla terra, alla velocità di 2,553 Ua all'anno ormai è ben oltre il mondo conosciuto.

Il Pioneer 10 lanciato nel '72 nell'83 sorpassa già Nettuno, il pianeta più distante dal sole in quel momento per via dell'eccentricità dell'orbita di Plutone. Nel 97 conclude il suo lavoro inviando immagini di Giove e del sistema solare esterno.
Il 26 Febbraio del 2003 l'ultimo contatto.
Ora Pioneer 10, chiamato F, continua il suo lunghissimo viaggio silenzioso. Destinazione: costellazione del Toro... che raggiungerà tra 2 milioni di anni.
Il Pioneer 10 ha una targa speciale:



In oro incisa con le formazioni essenziali del mondo da cui proviene: un uomo ed una donna nudi, il sistema solare, l'atomo di idrogeno, base della vita sulla terra, e il suo schema.
Che solitudine... e che grandissima tenerezza.

lunedì 16 marzo 2009

Le infradito Krispy Kreme

Sono stato con l'influenza... era da tanto che non ne beccavo una.
La cosa che più mi è mancata sono state le Krispy Kreme.
Quelle si che avrebbero saputo alleviare il mio dolore.



Quando il torpore ti irretisce e fuori splende il sole, per quei pochi metri che ti separano dal bagno... regala un pò di primavera ai tuoi piedi.
Con oltre 5000 fili d'erba (rigorosamente vera) l'una.
Devono solo essere innaffiate.
E tra la primavera, la tua sindrome di Santippe febbrile, l'alto tasso di igroscopicità delle tue nuove ciabatte... se sei fortunato è molto facile che ti nascano sotto i piedi anche dei funghi.
Come unire l'utile dilettevole... portare il bosco in casa propria.

sabato 14 marzo 2009

La tenerezza del Crisantemo!

Tra i miei fiori preferiti:
la Peonia Rosa



Il mughetto



e il Crisantemo!



A volte a casa viene mia nipote, Marika, a fare doposcuola; fa la terza elementare e, leggendo il suo libro di letture, un'immagine mi ha riportato alla mente una vecchia leggenda. Quella del Crisantemo, che ho sempre conservato nel cuore.. leggenda ambientata in Giappone (il crisantemo è un fiore orientale) che racconta come esso sia diventato il fiore da portare sulle tombe.

Il nome deriva dal greco e significa "fiore d'oro".

Una casetta piccina piccina, molto modesta, si trovava in mezzo ad una pianura tutta verde.
Il sole la baciava al suo sorgere e l'accarezzava al tramonto. Tutto attorno era pieno di fiori dai colori bellissimi e profumati e di uccellini che cantavano melodiosamente.

Vi abitavano due persone buonissime, una mamma e suo figlio e si volevano un gran bene. Il tempo passava, giorni, settimane, mesi, anni, le primavere si succedevano agli inverni e nella casetta regnavano sempre la pace del lavoro e la gioia dell'amore.
Ma un giorno.....

Ma un giorno in ogni angolo del Giappone squillarono acute le trombe e i tamburi rullarono cupi. Era scoppiata la guerra!

La patria, chiamava i suoi figli perchè la difendessero col valore delle armi ed il sacrificio della vita.
L'appello raggiunse tutti, per monti e valli giungendo anche alla verde pianura portando, per la prima volta in quella casetta, scompiglio e sgomento.
La mamma versò tantissime lacrime vedendo partire il figlio, restò sola e nulla, nè il sole, nè i fiori e gli uccellini, poterono più rallegrarla.
Il figlio, dal canto suo, portò con sè il ricordo dell'ultimo bacio di sua madre e lo schianto della separazione e viveva con un unico desiderio: rivivere, anche solo per un giorno, l'antica felicità.

Dopo mesi e mesi di querra lunga ed aspra, dopo un atto eroico compiuto sul campo di battaglia gli concessero una brevissima licenza.
Corse subito da sua madre ma, durate l'abbraccio, non ebbe il coraggio di dirle che era per poco. Solo dopo le porse uno strano fiore dai petali lunghi, soffici, candidi come la neve e le raccontò che l'aveva raccolto per lei durante il viaggio.
"Si chiama crisantemo" le disse "e ti starò accanto tanti giorni quanti sono i suoi petali.
La donna si rattristò guardando quel bel fiore che non aveva mai visto, la sua felicità sarebbe stata breve poichè la corolla aveva solo sei petali.

Alla mamma allora venne un'idea. Durante la notte, mentre il figlio dormiva, prese il fiore e con le forbici tagliò i pochi petali in tante listerelle così si moltiplicarono e si arricciarono. Il crisantemo divenne ancora più bello con la corolla folta e compatta.
Quando si svegliò il ragazzo credette al miracolo, pensò che il buon Dio volesse che la gioia della sua mamma durasse più a lungo.
Ma quando tornò, erano passati tanti giorni ed era già stato dichiarato disertore e fu fucilato. Morì invocando un bacio della sua mamma.

All'annuncio della morte del figlio la madre divenne pazza di dolore, si trascinò presso la tomba del figlio e vi piantò il fatale fiore. Il crisantemo non si seccò, anzi presto germogliò e divenne una pianta rigogliosa.
Quando ella tornò sulla tomba, man mano che le sue lacrime cadevano sui fiori questi si colorarono di viola, di rosa, di giallo come a significare il lutto, la tenerezza e l'amore geloso del suo cuore.
Da quel giorno il crisantemo divenne il fiore che si posa sulle tombe per dire a defunti che li abbiamo amati e li ameremo per tutta la vita.

venerdì 13 marzo 2009

La sirena della Nuova Zelanda.

Nadya Vessey è una sirena.



Ha perso le gambe da piccola: i medici furono costretti ad amputargliele in seguito ad un' infezione. «Perché non hai le gambe?» le chiese una volta un bimbo. «Perché sono una sirena».

Così due anni più tardi scrisse una lettera alla Weta Workshop di Wellington, in Nuova Zelanda, la casa produttrice degli effetti dei film "Il signore degli anelli" e "Le cronache di Narnia", chiedendo loro di costruirle una coda.



Non avrebbe mai pensato che l'azienda le avrebbe risposto: gli ingegneri della Weta le hanno costruito una vera coda da sirena. Così ora per Nadya Vessey è iniziata una nuova vita: toglie le protesi che utilizza per camminare, indossa la sua coda e nuota nella baia di Auckland. «E' stato bellissimo - racconta uno degli ingegneri - è meraviglioso guardarla nuotare».

Le sirene dei mari esistono... esiste una donna dalle lunghe pinne... e il canto di quella sirena non è che un canto di felicità.

giovedì 12 marzo 2009

Io cammino di notte... con Amalia Gré



Sono andato in fissa per questa canzone. "Io cammino di notte da sola"!
Ho avuto modo di vedere Amalia Gré in concerto il Dicembre scorso.
Meravigliosa, precisa senza essere accademica. Rotonda come il rumore di una goccia che apre una pozzanghera.
In quel concerto mi ha emozionato tantissimo e siccome in questo periodo la sto ascoltando moltissimo ve la faccio ascoltare... magari, chi lo sa, comincerà a piacere anche a voi.
Questo brano poi si presta a innumerevoli versioni... o almeno io e Beniamino ci divertiamo sempre a cambiare le parole al testo modificandone il senso...
Un pò di Gossip: lei è nata a pochissimi Km da casa mia e ha dei parenti nel mio piccolissimo paese... magari la incontrerò per strada.. in un giorno di pioggia i nostri ombrelli si scontreranno, ci sorrideremo e cominceremo a cantare assieme.
Chi lo sa!

mercoledì 11 marzo 2009

ALEXANDER MCQUEEN FALL WINTER 2009 2010 - ANTONIO BERARDI FALL WINTER 2009 2010.

Meravigliose... forse non serve aggiungere nient'altro. Dall'ipercostruzione algida di Berardi all'evanescenza psichedelica alla Warner di McQueen. Siamo nell'ultraterreno.
Accantonata l'umanità del femmineo l'ipercostruzione scandaglia nuove forme. Costruendo si decostruisce. Una delle sfilate più belle di McQueen (e in genere non amo l'effetto circense) e di Berardi forse quella più pensata.

Alexander McQueen:


Antonio Berardi:


E' proprio vero... se l'anima della moda è italiana, il corpo è inglese ed americano... ma il cuore rimane Parigi!

Ornella Vanoni in s-concerto!



Ieri a sera siamo stati al concerto di Ornella Vanoni a Gallipoli.
Il teatro era quasi pieno... fortunato il nostro amico che ha organizzato il concerto.
Rispetto al video io l'ho trovata molto invecchiata... ogni passo veniva introdotto da un affettato barcollamento. Lei molto simpatica ed ironica... curiosissime le sue battaglie contro il vestito , che ha sottolineato fosse in seta, che le si appiccicava sulle chiappe.
Io sinceramente la preferisco incisa. Molto molto imprecisa, timbro meraviglioso, dal vivo l'ho trovata un pò troppo ruvida, una raucedine che ha conservato anche durante i suoi soliloqui sul palco.
Deluso un pò dal fatto che tutto quello che ha avuto modo di dire sul palco, anche i pensieri tessuti attraverso gli elementi dei suoi ricordi d'infanzia, li avesse letti attraverso dei monitor che facevano scorrere i discorsi già preparati in precedenza.
Pensavo che potesse donarmi qualcosa in più ma lo spettacolo dalla scenografia alla dinamica l'ho trovato un pò troppo poco costruito, a dir poco raffazzonato.
Comunque da non perdere... se vi capita... non lasciatevela sfuggire.
La Vanoni poi non stanca mai!

martedì 10 marzo 2009

VALENTINO FALL WINTER 2009 2010 BY CHIURI E PICCIOLI



Sfila la vedovanza... assieme a verdi smeraldo e rossi Valentino.
Ripeschiamo nuovamente dall'archivio: no no... non si fa. Passi la prima... ma non la seconda!
Chiuri e Piccioli... che facciamo? Il maestro sarà contento ma voi?
Che tristezza.

Riporto da IL GIORNALE:
ParigiC’è una bella differenza tra volare e camminare, ma adesso nella moda bisogna far coincidere sogni e bisogni, la situazione non consente voli pindarici. In quest’ottica il prêt à porter di Valentino disegnato da Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli è praticamente perfetto: un’intelligente espressione di modernità. «Togliere per aggiungere, l’essenza del marchio comunicata dalla sintesi» dicono infatti i due designer poco prima di far sfilare la collezione donna del prossimo inverno sulla passerella lunga 180 metri (sei volte più del normale) che si snodava come un percorso sinuoso tra le opere d’arte del museo dell’architettura in Place de Trocadero, a Parigi.
Il messaggio arriva forte e chiaro fin dalla prima uscita: un tubino nero con l’inconfondibile drappeggio che da sempre è un caposaldo della maison reso però più grafico e meno lezioso dall’assenza di fiocchi, ruches, inserti di pizzo e falpalà. Con questo niente che è tutto, la modella indossa un meraviglioso paio di sandali in coccodrillo verde, a tacco alto ma reso portabile dal plateau e una raffinata borsa a cerniera in cui comunque si può mettere qualcosa di più della carta di credito per fare shopping. Seguono in rapida successione alcune variazioni sul tema del vestito con cui qualunque donna può sentirsi in ordine dal mattino alla sera, un bellissimo tailleur pantaloni cammello con la giacca a mantellina, una superba pelliccia di visone degradè verde smeraldo, la cappa in cavallino stampato a macchia di leopardo e alcuni abiti da sera tra cui davvero belli quelli ricamati a pietre ghiacciate (cioè con effetto brina sul cristallo) mentre il modello turchese a pannelli simmetrici è sembrato un po’ troppo modesto per una griffe che sul red carpet ha sempre fatto furore. «Il signor Valentino era molto contento perché alla recente notte degli Oscar Jennifer Aniston era vestita Valentino» puntualizza Pier Paolo, mentre Maria Grazia si dice soddisfatta dei risultati ottenuti anche se gli esami non finiscono mai. In buona sostanza questo sperimentato tandem professionale ha costruito l’immagine di una donna del nostro tempo, piena d’impegni e di desideri, vestita Valentino e quindi «comme il faut» tranne qualche imprecisione nella scelta dei tessuti, ma concettualmente diversa dalle belle statuine con tanti soldi e pochi problemi che rappresentavano un punto di riferimento sia nello stile sia nella vita del Maestro. «Il glamour deve arrivare dai nostri prodotti, non da noi» concludono con quel sano pragmatismo che li rende davvero speciali.
A differenza di chi spara a zero sui colleghi, loro serafici dichiarano: «Miuccia Prada è la numero uno, in tutti i suoi progetti si respira la vera modernità». Sul rapporto di stima e affetto che li lega a Valentino la dice lunga la presenza nel parterre di Bruce Hoecksenna, compagno del couturier e amicissimo del suo socio, Giancarlo Giammetti.

Aspettando Valentino fw 09 10: Diane Kruger in Valentino by Facchinetti

In attesa che esca il primo pret à porter di Valentino by Chiuri e Piccioli... qualche immagine di Diane Kruger in Valentino by Facchinetti... immagini un pò vecchiotte ma meravigliose





By Paolo Villaggio

"Come si fa a sospettare che una persona come papa Ratzinger creda in Dio?"

GIAMBATTISTA VALLI FW 2009 2010

Very very Valentino mi verrebbe da dire, come se Valli avesse voluto gratuitamente omaggiare il grande maestro dopo "l'addio non addio" alle scene, riprendendo dall'archivio Valentino alcune idee, riproponendole appena appena contemporaneizzate nella sua ultima collezione. Le citazioni mi sembrano tante e tutte meravigliose.



Nel front row della sfilata anche Silvia Venturini Fendi con la figlia Delfina Delettrez (fidanzata con il bellissimo Claudio Santamaria) forse in ricordo dell'alunnato degli anni '90 di Valli presso la Maison Fendi... durato circa un lustro.



Che dire... Dai cappotti ai riferimenti animalier elegantissimi nelle piume di pavone stampate e naturali, dalle cappe alle pellicce sfumate, tutto ricorda un'eleganza antica ed eterna che da Valentino si perpetua in Valli.
Un'eredità colta in modo naturale e spontaneo e che si ravvisa in ogni capo la cui eleganza brilla come il sole.
"Perchè le donne devono lasciare gli uomini con le forchette a mezz’aria quando entrano in un ristorante".

lunedì 9 marzo 2009

La primavera è nel mio giardino

Nel mio giardino è fiorita Primavera: iris, narcisi, rose e tulipani...



E anche la mia tigre si è svegliata dal lungo letargo