martedì 10 marzo 2009

VALENTINO FALL WINTER 2009 2010 BY CHIURI E PICCIOLI



Sfila la vedovanza... assieme a verdi smeraldo e rossi Valentino.
Ripeschiamo nuovamente dall'archivio: no no... non si fa. Passi la prima... ma non la seconda!
Chiuri e Piccioli... che facciamo? Il maestro sarà contento ma voi?
Che tristezza.

Riporto da IL GIORNALE:
ParigiC’è una bella differenza tra volare e camminare, ma adesso nella moda bisogna far coincidere sogni e bisogni, la situazione non consente voli pindarici. In quest’ottica il prêt à porter di Valentino disegnato da Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli è praticamente perfetto: un’intelligente espressione di modernità. «Togliere per aggiungere, l’essenza del marchio comunicata dalla sintesi» dicono infatti i due designer poco prima di far sfilare la collezione donna del prossimo inverno sulla passerella lunga 180 metri (sei volte più del normale) che si snodava come un percorso sinuoso tra le opere d’arte del museo dell’architettura in Place de Trocadero, a Parigi.
Il messaggio arriva forte e chiaro fin dalla prima uscita: un tubino nero con l’inconfondibile drappeggio che da sempre è un caposaldo della maison reso però più grafico e meno lezioso dall’assenza di fiocchi, ruches, inserti di pizzo e falpalà. Con questo niente che è tutto, la modella indossa un meraviglioso paio di sandali in coccodrillo verde, a tacco alto ma reso portabile dal plateau e una raffinata borsa a cerniera in cui comunque si può mettere qualcosa di più della carta di credito per fare shopping. Seguono in rapida successione alcune variazioni sul tema del vestito con cui qualunque donna può sentirsi in ordine dal mattino alla sera, un bellissimo tailleur pantaloni cammello con la giacca a mantellina, una superba pelliccia di visone degradè verde smeraldo, la cappa in cavallino stampato a macchia di leopardo e alcuni abiti da sera tra cui davvero belli quelli ricamati a pietre ghiacciate (cioè con effetto brina sul cristallo) mentre il modello turchese a pannelli simmetrici è sembrato un po’ troppo modesto per una griffe che sul red carpet ha sempre fatto furore. «Il signor Valentino era molto contento perché alla recente notte degli Oscar Jennifer Aniston era vestita Valentino» puntualizza Pier Paolo, mentre Maria Grazia si dice soddisfatta dei risultati ottenuti anche se gli esami non finiscono mai. In buona sostanza questo sperimentato tandem professionale ha costruito l’immagine di una donna del nostro tempo, piena d’impegni e di desideri, vestita Valentino e quindi «comme il faut» tranne qualche imprecisione nella scelta dei tessuti, ma concettualmente diversa dalle belle statuine con tanti soldi e pochi problemi che rappresentavano un punto di riferimento sia nello stile sia nella vita del Maestro. «Il glamour deve arrivare dai nostri prodotti, non da noi» concludono con quel sano pragmatismo che li rende davvero speciali.
A differenza di chi spara a zero sui colleghi, loro serafici dichiarano: «Miuccia Prada è la numero uno, in tutti i suoi progetti si respira la vera modernità». Sul rapporto di stima e affetto che li lega a Valentino la dice lunga la presenza nel parterre di Bruce Hoecksenna, compagno del couturier e amicissimo del suo socio, Giancarlo Giammetti.

3 commenti:

ale ha detto...

...tutti i nodi vengono al pettine...
secondo me siamo allo sbando...

Anonimo ha detto...

Vero ale... siamo allo sbando!

ale ha detto...

Ho visto sul sito di Valentino, nella sezione foto delle collezioni a-i 2008-09 e p-e 2009, disegnate dalla Facchinetti, ci sono alcune creazioni che non hanno sfilato. Ti consiglio di andarle a vedere. Io le trovo deliziose (come tutto il resto). Da questo si capisce il mio non darmi pace del licenziamento e cerco ancora foto e notizie. La collezione a-i 2008-09, rispecchia il mio gusto in pieno. Mi succede di rado di amare profondamente una colezione in ogni singola creazione. Ho appena riguardato il video e le foto (per l'ennesima volta) e ancora ne sono rimasto affascinato. Anche nelle ultime sfilate di Milano e Parigi, non ho trovato niente che mi abbia convinto del tutto, solo qualcosa qua e la. Alla prossima, ciao - Ale