martedì 30 settembre 2008

SALVE RAGAZZI...


...pensavo: sono passati quasi sei mesi da quando è stato aperto questo spazio di comunicazione e di confronto. Grazie Antonio. Agli inizi era solamente lui a scrivere, ma poi, poco per volta, ci siamo fatti coraggio anche noi. La più grande sorpresa, invece, è stata quella di scoprire che questo blog non fosse solamente un disperato e solitario terreno di scontro per quattro poveri amici che non sapevano come passare il tempo, ma che da qualche altra parte ci fossero delle persone disposte a leggere le nostre cazzate e a partecipare al vivo della conversazione. Grazie mille a voi Joshua, Poto, Byb, Vanity Hair, Raffaella e Rossana...sperando di non dimenticare nessuno...e le più sentite e personali scuse se da questa parte vi abbiamo annoiato un pò troppo con il monolitico e monotematico argomento "moda". Purtroppo è una nostra passione, ma vi posso assicurare che il grosso sta per passare...è a settembre e febbraio che ci diamo da fare un pò di più, mentre negli altri mesi siamo più aperti verso altre tematiche. Giuro. Per tornare a noi, e se vogliamo a questa modesta e ancora immatura pagina di diario personale, credo che un pò per volta ci stiamo conoscendo un pò di più e che con il passare del tempo ci risulterà più facile lasciarci andare, essere noi stessi ed aprirci alle più opportune confidenze e ai più sentiti sfoghi personali: sarebbe bello che questo mio post fungesse un pò da apripista per un nuovo approccio alla nostra comunicazione virtuale, sicuramente più rilassato ed intimistico. Che ne dite?
Ah, un'altra piccola richiesta...è bello ogni tanto andare a spulciare tra i vecchi post, perchè magari qualcuno potrebbe aver commentato con ritardo e sarebbe un peccato perdersi il suo punto di vista serio o ironico su una determinata questione, no? Allora, non aggiungo altro...a presto amici.

Matteo Caccia


Matteo Caccia nasce a Novara nel 1975 e vive a Milano. 33 anni. Diplomato presso l’Accademia dei Filodrammatici di Milano.

Inizia lavorando con Antonio Sixty, Andrea Taddei, Massimo Navone.
Nel 1999 conosce Antonio Latella che lo convoca insieme ad altri giovani attori e insieme, per formare un gruppo di lavoro con cui mettono in scena testi classici e contemporanei.
Romeo e Giulietta, Amleto, di W. Shakespeare, Stretta sorveglianza di J. Genet per i quali vincono il premio UBU nel 2001.
Collaborano con diversi teatri e produzioni da Elsinor di Forlì, al Teatro OUT OFF di Milano, al Nuovo Teatro Nuovo di Napoli
Nel 2003 sono chiamati dal Teatro Stabile dell’Umbria per cui mettono in scena testi elisabettiani Shakespeare, La tempesta e poi Edoardo II di C. Marlowe.
Si accosta alla scrittura dedicandosi alla stesura di racconti brevi grazie ai quali si merita un premio ad un concorso organizzato dalla rivista Musica e dal Festival ArezzoWave, ed una segnalazione al Mei (meeting etichette indipendenti)
Nel 2005 comincia a scrivere per il teatro e il suo primo testo Hotelofficina è finalista del premio Riccioneteatro.

Comincia a lavorare in radio presso l’emittente Radio Popolare di Milano, per cui è prima inviato della trasmissione satirica Sansone, e poi diventa autore e conduttore di programmi
Nel 2001 viene chiamato a Radio2 Rai, per cui da allora è autore e conduttore del programma estivo Aria Condizionata, trasmissione di intrattenimento e attualità.

Nel settembre del 2007, Matteo Caccia viene colpito da una amnesia retrograda globale. In concreto Matteo non ricorda nulla del suo passato. ricorda perfettamente i volti e i nomi delle cose e delle persone che lo circondano, ma non sa assolutamente il perché, lui li conosca. Conosce il volto di sua madre ma non sa che lei è sua madre. Conosce il nome di tutto ciò che lo circonda ma non sa a cosa serva. Sta apprendendo tutto daccapo. E' come rinascere. E' come avere l'opportunità tragica di riscrivere la propria vita.

Adesso continua a lavorare in radio, su Radiodue, dove conduce la trasmissione Amnesia e tiene il suo diario su un blog. Alla ricerca di tutto ciò che ha dimenticato.

Occhiali in leasing.



Avere un modello Chopard, Fendi o Pucci, da "vista" o da "sole", nella propria bag può fare la differenza. Lo sanno bene le fashion victim da sempre attente alle ultime imposizioni dettate dalla moda e impegnate a distinguersi scegliendo l'accessorio perfetto.

Per cercare di tenere il passo, un sito americano BagBorrowOrSteal, lo stesso che ha lanciato la moda del noleggio delle borse griffate, ha deciso di proporre l'affitto ad un prezzo iper abbordabile di 170 paia di occhiali da sole griffati e di alta e altissima gamma appositamente selezionati e catalogati per forma e per colore.



Il servizio offerto non si limita però a questo: BagBorrowOrSteal garantisce infatti anche la pulizia e la "messa a nuovo" del modello scelto ad un costo di 51 dollari a settimana o 123 dollari al mese per indossare una montatura in tartaruga griffata Tom Ford consegnata nella sua custodia originale e tanto di pezzuolina per pulire le lenti (ora sì che ne vale la pena!!!).

Se poi l'affezione al modello affittato valicasse i normali confini e approdasse al possesso, il sito propone anche l'opzione "steal" che permette di contrattare ed acquistare direttamente l'occhiale togliendolo così dal catalogo degli affittabili.

Christian Dior spring/summer 2009

Cultura primitiva ed Echi Afro-chic per Dior...

Collezione Christian Dior primavera/estate 2009

Vi faccio vedere solo le scarpe, con l'immancabile tacco-scultura...



INsomma....nulla di simbolico o di echeggiante ...l'Africa c'è..e si vede...

Che ne pensate?...

Riva, Adami e la Hunziker

Rimanendo nell'argomento degli ultimi post faccio notare che: il vestito più costoso indossato da una valletta al Festival di Sanremo è il Valentino della foto, indossato da Michelle Hunziker: prezzo 290 mila euro!


Il vestito da sposa più costoso della storia degli abiti per le nozze pret à porter è stato realizzato da una sartoria italiana, la Mauro Adami, ed è stato esibito come parte dell’Hatton Garden Jewellery Week, una delle più grandi rassegne di gioielleria del mondo, che si tiene nella capitale britannica. Se disponete di 240.000 euro potrete far vostro questo vestito, disponibile presso lo show room della Adami a Milano.


E’ stato invece realizzato dallo stilista Lorenzo Riva l’abito da sposa, su commissione, più costoso del mondo, ed è stato indossato da una principessa indonesiana per le sue nozze, nell'autunno del 2007.

Il vestito costa “solo” 2 milioni di euro, centesimo più centesimo meno, ed è tempestato da 250 carati di diamanti.

L’11 luglio del 2007, in occasione della kermesse romana di alta moda “Alta Moda a Roma”, l’abito fu presentato in anteprima mondiale.

Questa è la descrizione: in stile “fortuny”, il vestito ha un corpino di pizzo macramé totalmente ricoperto da 300 diamanti Leo Cut ed una gonna a pieghe in georgette color panna, con inserti di chiffon e le maniche a volant.

Il diamante Leo Cut è il più conosciuto e famoso al mondo perché ha 66 faccette, 8 in più rispetto a quello del taglio brillante tradizionale.

Dell'abito non sono disponibili immagini, ma solo questo minuscolo schizzo.

Pezzi Unici: Velentino Haute Couture Winter 08/09

Qui sotto trovate due particolari presi dalla
Prima Sfilata Valentino Haute Couture by Facchinetti
.......



E qui sotto, potete vedere due foto , da me scansionate(!!!) , Rubate da un servizio fotografico di Vogue Unique, Superbo Supplemento di Vogue del mese di agosto...







Marzotto, ex amministratore delegato di Valentino disse che i prezzi dell'Haute Couture, vanno da 30.000 a 300.000 euro...
E il discorso si ripete....ha senso? é giusto?...o meglio...é normale?

Effettivamente, sono delle vere e proprie Opere d'Arte...

Arte Generativa = Spazzatura

Chiamiamola anche Spazzatura! Perchè per me lo è!
Sono uno studente dell'Accademia di belle Arti del mio paese... dovrei avere una mente libera da pregiudizi e scevra di ogni limite nei riguardi di ogni qualsivoglia espressione artistica... ma questa per me è spazzatura.

ARTE GENERATIVA?



“Per arte generativa si intende ogni pratica artistica in cui l’artista usi un sistema, come le regole del linguaggio naturale, un programma informatico, una macchina o qualsiasi altra invenzione procedurale, attivato secondo un certo grado di autonomia che contribuisce a - o produce - un’opera d’arte finita.”

Philip Galanter
Tratto da: “What is generative Art? Complexity Theory as a Context for Art Theory”

La definizione di Philip Galanter, ormai canonica, mette in luce come arte generativa, esplosa negli ultimi anni grazie al software al rinnovato interesse verso la teoria della complessità e la computer science, si riferisca ad un “modo” di fare arte (una techné nel senso greco di un insieme di tecniche e strumenti), piuttosto che ad un movimento o a una tendenza artistica, le cui radici sono in realtà assai antiche e possono essere ricercate nell’ars combinatoria come definita da Leibnitz nell’omonimo trattato.

Nel video, un estratto di “Untitled (planet - V070539A)”, parte del ciclo “Generative Analog Videos” uno dei primissimi esperimenti di video arte generativa di Galanter.

DITEMI SE NON CONVENITE CON ME NEL DIRE CHE E' SOLO SPAZZATURA!
ARTE GENERATIVA.. SPAZZATURA...SUPPELLETTILE... INUTILE INSOMMA!

lunedì 29 settembre 2008

Pezzi Unici: Versace spring/summer 2009

Prendete un coccodrillo..."LAVORATELO"...


Mettete da parte la pelle di coccodrillo ottenuta...


Un pò di oro...


Fate aderire l'oro alla pelle di coccodrillo...

Ora, per avere un effetto molto lucido, quasi specchiato, prendete una spazzola e strofinatela sulla pelle dorata all'infinito...un pò meno, va bene ugualmente...



Ora, di quella pelle, fateci un semplice trench o qualcosa di simile.



Dimenticavo, se proprio non vi siete affezionati a questo cappottino, potete venderlo, e poi comprare un appartamento: da 140.000 euro!!!!


Ah, un'ultima cosa..
Non date l'indirizzo della vostra abitazione alla famiglia del coccodrillo utilizzato....


Donatella Versace ha fatto questo errore...




...p.s.= ma non saranno un po troppi 140.000 euro?

Chiamatemi anche scemo!

Non so di che animale si tratti ma a me fa morire dalle risate. Esilarante.
Avrei voluto farlo io.
Vi presento il più scemo, ma anche il più geniale, del mondo!


C'è chi non può vivere senza, ovvero, la fiera delle vanità!



Yalos Diamonds di Keymat, Tv lcd da 40" con 160 diamanti da 20 carati ciascuno, incastonati in oro bianco rodiato lungo tutto il perimetro.




Singulum, pc in legno pregiato, tastiera in avorio e oro a 24 carati, schermo da 15,4", processore Core2 Duo di Intel.




Luis Vuitton Monogram Alma Voyage Vernis in colorazioni strong. La Hand bag dei desideri per le fashion victims che strizzano l'occhio al classico.




Goldstrike iPhone 24Kt gold: disponibile nella versione Gold&Diamond Edition con involucro aureo e 53 diamanti sul logo Apple e nella Gold Edition interamente in oro.




Ego Bentley, notebook con rivestimento in pelle cucito a mano e maniglia evocativa dell'omonima auto inglese.




Limited Edition Mystery Masterpiece di Montblanc&Van Cleef Arpels, stilografica decorata con 840 diamanti e 20 carati di pietre preziose, realizzata in soli 9 pezzi.




Check bag di Giorgio Armani in pitone laccato ed intrecciato con fettuccia di velluto e fodera interna di cinghialino.



Eton Diamonds, camicia in cotone egiziano superiore con cinque bottoni e due gemelli di diamanti bianchi bordati in smalto nero.

Voi quale scegliereste?

Spot



Senza commento.

Chi compra le scarpe di Berardi?

Noi di prima parete avevamo già parlato di queste scarpe mesi e mesi fa, ma nessuno di noi avrebbe creduto che, prima o poi, qualcuno avrebbe avuto il coraggio di indossarle.



Sempre pronta a stupire. Acchittatissima per il lancio di un nuovo profumo del maritino, Victoria Beckham ha dato in pasto ai paparazzi l’ultimo acquisto ‘eccentrico’ del proprio guardaroba. Un paio di stivali in lattice a dir poco incredibili e al limite del futuristico, due veri e propri trampoli impossibili da non notare, e per questo capaci di far centro… d’altronde non era proprio questo l’obiettivo di Vic?



L’idea degli stivali, disegnati dall’italiano Antonio Berardi, è a dir poco rivoluzionaria e consiste nel non avere i tacchi! Chi li indossa è così ‘costretto’ a dover star sempre in punta di piedi… quando si dice la comodità…

Ferrè da Mangiare..

L'associazione di idee è stata veramente spontanea...

Adoro Ferrè, Adoro i Dolci!!

Ecco qua l'Abito SFOGLIATELLA...

(dalla spring/summer 2009 )

E subito dopo...la Sfogliatella da Magnà...



Chissà, trovandomi di fronte queste due Meraviglie....

...quale sceglierei?

domenica 28 settembre 2008

Ma cosa sarà?

Girando su internet mi imbatto in questo "oggetto da design". Vediamo chi indovina cos'è!

Paris Hilton diventa Arte.


Damien Hirst ha comprato (non si conosce la cifra) un ritratto di Paris Hilton opera dell’artista Jonathan Yeo. Il quadro si intitola “Paris, 2008″ ed è un collage realizzato con riviste porno.
Yeo è conosciuto già per un altra opera molto simile, dedicata a Bush, anche lui ottenuto con ritagli pornografici. L’artista è noto per aver dipinto ritratti tradizionali a personaggi del mondo politico e non, ma ha deciso di seguire questa nuova tecnica, dopo che il presidente Bush aveva cancellato il ritratto commissionato all’artista nel 2004.

Yeo inoltre venderà i poster di Paris, 2008 per 20 dollari e il ricavato andrà all’ereditiera come ricompensa del mancato guadagno dal suo sex video del 2004 (dato che lei ha sempre sostenuto di non aver ricavato soldi dal filmino porno).

Non è geniale? Non dovremmo comprarne almeno uno di questi poster? Se lo ha comprato Damien Hirst potremmo farlo tranquillamente anche noi.

DIAMOLE UN NOME



Un soldato tedesco, della forza multinazionale di stazza in Afganistan, passa il tempo con questo tenero micino.
Ma non tutti hanno un cuore!
Oggi abbiamo trovato un gattino malconcio per strada. Lo abbiamo portato da un veterinario della zona, molto conosciuto ( per poco i suoi cani non ci sbranavano ).
Trauma cranico. E' una femmina, quasi maculata, marrone e nera, di stazza piccola. Non ha neanche la voce per dire grazie. Ha preso una bruttissima botta in testa, magari un calcio, o una botta con la macchina, ed è stata lasciata lì, per strada, mezza agonizzante.. Ora io e Beniamino la stiamo curando. Spero guarisca presto.
Intanto magari, oltre a regalarle il nostro affetto, cerchiamo di regalarle anche un nome...magari corto.
Avanti le vostre proposte.

La fiera, il teatro e Cambronne


Stamattina eravamo in giro per una fiera paesana, di quelle di una volta dove tutti passeggiano tra le bancarelle senza fermarsi mai e senza guardare la mercanzia. Fiera dei cavalli, equini di varie razze, misure, colori e, per terra, tanta tanta "cacca di cavallo" che io evito facendo le gimkane meglio di Schumacker sulla pista di formula uno.

Per associazione di idee mi vengono in mente due modi di dire che hanno a che fare con le deiezioni animali: una benaugurante, il grido liberatorio degli attori di teatro prima della recita..."merda, merda, merda!!", pare vada ripetuto tre volte altrimenti perde il suo potere benefico; l'altra meno felice, che si dice quando tutto ci va storto e vorremmo mandare a quel paese ognuno che ci passi davanti..."merda!".

Il primo modo di dire deriva da una constatazione pratica. Prima delle automobili a teatro ci si andava a cavallo, e se fuori dai teatri, sulle strade, sulle piazze, c'era tanta cacca di cavallo calda voleva dire che il pubblico era arrivato in massa e gli attori avrebbero mangiato bene. Pare che ci fosse anche un galoppino della compagnia incaricato di andare a controllare quante deiezioni equine ci fossero fuori, mentre il resto della compagnia si preparava, vestiva e truccava.

Il secondo modo di dire ha addirittura origini storiche. E' attribuito infatti, ma lui non l'ha mai ammesso, al generale napoleonico Cambronne. Le forze francesi erano sotto assedio da parte delle forze inglesi a Waterloo. Gli inglesi intimarono più volte ai soldati di Napoleone di arrendersi altrimenti avrebbero aperto il fuoco coi loro cannoni. Il generale Cambronne, che aveva un caratteraccio e che a quanto pare non aveva alcuna intenzione di arrendersi, pare abbia urlato "merde" invece di issare bandiera bianca. Gli inglesi aprirono il fuoco e i francesi furono sterminati.

Gareth Pugh Spring Summer 2009



Questo giovanissimo creatore trasporta il suo Mondo da Londra a Parigi...e nel primo giorno di sfilate, apre la settimana Parigina con un defilè degno dei più creativi Couturier...


Le scelte sono precise.
L'approccio non è sicuramente da Pret a porter.
Il tema non è di certo L'estate!!!( i famosi temi floreali da "avanguardia pura" del Diavolo veste Prada sono moolto lontani....)

La cromia della sfilata è sostenuta da un dualismo, una contrapposizione classica, feroce, eterna:
Bianco e Nero!

I tagli?
Da haute couture.
Le creazioni in passerella sembrano pensate per delle giovani
Figlie di Nobili casate Galattiche
, del futuro, magari di un futuro lontano, il futuro che i designer degli anni 50 immaginavano, quello che non è mai arrivato....per fortuna che le loro splendide creazioni sono ancora qui, a ricordare un'immaginazione TUTTA SPAZIALE, TUTTA SPECIALE!!!...
Il futuro di Gareth Pugh è QUESTO...
Il bianco non rappresenta il bene, nè il nero rappresenta il male.
Qui il Candore ha una semplice ma efficacissima funzione GRAFICA..di luce...
Futuristica appunto!
LA silhouette è affusolata, slanciata , quasi costretta.


Il gioco di sovrapposizioni e straatificazioni accentua la percezione di leggerezza e
inconsistenza fisica.

I giubbini sono avvitati, le maniche quasi una seconda pelle, e le spalline, molte volte, evidenziano una magrezza quasi androgina.

Siamo di fronte ad una mutante.
Usa pantaloni in vinile che sottolineano articolazioni e muscolature, e alcune parti del corpo subiscono trasformazioni e si robotizzano....
Questa è una ninfa robotica..
UN ANdroide lucida, laccata e combattiva.

DA un certo punto in poi arrivano le SQUAME, o forse le Branchie...si, quello che immagina Gareth Pugh è una mutante, un elegantissimo Anfibio...


LE inusuali e spiazzanti forme geometriche e tridimensionali delle applicazioni, i bellissimi cappotti-vestaglia in organza impalpabile, i vestitini semplici ma sostenuti...



Tutto concorre ad esclamare: Siamo a Parigi...non si fanno abiti...qui si SOGNA!!!

Una collezione sensazionale...pura Poesia Post Atomica...

Porno Art!

Il bacchettone del blog vi rende presente un nuova forma d'arte relativa all'universo della pornografia. Non è meglio così?

sabato 27 settembre 2008

GABRIELE COLANGELO: IO VE L'AVEVO DETTO!.

Nuova leva della moda, vincitore del concorso Who's On Next 2008, spiazza buyers, critici e intenditori. La sua prima collezione ha sfilato ieri a Firenze e ha lasciato tutti a bocca aperta. Ricordate? Ve ne avevo parlato settimane fa e la mia previsione è stata azzeccata. Un'altra stella italiana nel mondo della couture.





Costruzioni, tagli perfetti e articolati, eleganza e soprattutto, e per me è importantissimo anche se poi si cade nel gusto personale, rispetto della femminilità.
Ora posso dire: ve l'avevo detto. Spero di poterne sentire parlare per molto.





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