venerdì 19 settembre 2008

Plastica e salute.


Bisfenolo A, è questa la nuova parola che suscita preoccupazioni tra consumatori e genitori, da quando è salita alla ribalta come componente potenzialmente pericoloso di bottiglie di plastica e altri contenitori alimentari compresi i biberon.

Sì, perché questa sostanza è utilizzata per il policarbonato e le resine epossidiche, ossia la plastica dura e trasparente delle bottiglie o i rivestimenti delle lattine, ma anche per molte altre applicazioni.
Di recente è diventata d’attualità anche in Italia come possibile contaminante a rischio disfunzioni endocrine, rilasciato soprattutto per aumenti di temperatura, come nel caso di bottigliette o lattine lasciate al sole.

Negli Usa, l'FDA (La Food and Drug Administration), cioè l'ente federale che vigila sulla salute e il National Toxicology Program, hanno pubblicato recentemente i risultati sulle ricerche compiute sugli animali e che indicano il bisfenolo A come elemento potenzialmente scatenante della sindrome metabolica, cioè una malattia che è alla base dell'arterosclerosi, del diabete o delle malattie coronariche.

Ancora è difficili trasferire i dati dagli studi sugli animali all'uomo, ma pare che la sostanza abbia effetti simili a quelli degli estrogeni (gli ormoni femminili), con conseguenti possibili danni alla sfera sessuale riproduttiva dell'uomo (prostata, calo del desiderio sessuale) e al processo di crescita dei bambini.

Nessun allarme per il momento, ma gli studi sono ancora agli inizi.

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