domenica 28 settembre 2008

Gareth Pugh Spring Summer 2009



Questo giovanissimo creatore trasporta il suo Mondo da Londra a Parigi...e nel primo giorno di sfilate, apre la settimana Parigina con un defilè degno dei più creativi Couturier...


Le scelte sono precise.
L'approccio non è sicuramente da Pret a porter.
Il tema non è di certo L'estate!!!( i famosi temi floreali da "avanguardia pura" del Diavolo veste Prada sono moolto lontani....)

La cromia della sfilata è sostenuta da un dualismo, una contrapposizione classica, feroce, eterna:
Bianco e Nero!

I tagli?
Da haute couture.
Le creazioni in passerella sembrano pensate per delle giovani
Figlie di Nobili casate Galattiche
, del futuro, magari di un futuro lontano, il futuro che i designer degli anni 50 immaginavano, quello che non è mai arrivato....per fortuna che le loro splendide creazioni sono ancora qui, a ricordare un'immaginazione TUTTA SPAZIALE, TUTTA SPECIALE!!!...
Il futuro di Gareth Pugh è QUESTO...
Il bianco non rappresenta il bene, nè il nero rappresenta il male.
Qui il Candore ha una semplice ma efficacissima funzione GRAFICA..di luce...
Futuristica appunto!
LA silhouette è affusolata, slanciata , quasi costretta.


Il gioco di sovrapposizioni e straatificazioni accentua la percezione di leggerezza e
inconsistenza fisica.

I giubbini sono avvitati, le maniche quasi una seconda pelle, e le spalline, molte volte, evidenziano una magrezza quasi androgina.

Siamo di fronte ad una mutante.
Usa pantaloni in vinile che sottolineano articolazioni e muscolature, e alcune parti del corpo subiscono trasformazioni e si robotizzano....
Questa è una ninfa robotica..
UN ANdroide lucida, laccata e combattiva.

DA un certo punto in poi arrivano le SQUAME, o forse le Branchie...si, quello che immagina Gareth Pugh è una mutante, un elegantissimo Anfibio...


LE inusuali e spiazzanti forme geometriche e tridimensionali delle applicazioni, i bellissimi cappotti-vestaglia in organza impalpabile, i vestitini semplici ma sostenuti...



Tutto concorre ad esclamare: Siamo a Parigi...non si fanno abiti...qui si SOGNA!!!

Una collezione sensazionale...pura Poesia Post Atomica...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Diciamo che è un Alexander McQueen che lavora con megapixel di stoffa! Interessante... ma la silhouette ristretta in bianco e nero c'è già in McQueen, la sfilata maschile, per la prossima estate. E comunque sono del pensiero che, quando si esaspera tutto, è facile colpire e strabiliare. Invece di una mezza plissettatura ne fai cento e acchiappi critici e stampa. Io non vedo forme nuove ma strutture robotiche di sapore teatrale...e a volte mi chiedo: ma non sarebbe meglio che lavorasse per il teatro?
Indubbiamente bravo... ci mancherebbe... un'ottima sarta.

byb ha detto...

feeeeeeeeeco!



forse improbabile.
ma di grande effetto.