Su richiesta di Antonio, ho fatto una rapida ricerca sulla posizione del Governo Berlusconi e dei suoi rappresentanti sui "diritti" dei gay e delle coppie omosessuali in Italia. Ora, in una situazione generale in cui è ritornata di moda la caccia al "nero" e all'immigrato, in cui un ragazzo passeggia tranquillamente per le vie di una città e i vigili urbani, siccome è nero lo massacrano di botte, cosa volete che ci si aspetti? Un Governo di destra, anche involontariamente, vogliamo lasciargli il beneficio del dubbio, corre il rischio di far sentire i fanatici con la cultura del manganello "liberi" di agire indisturbati contro le "minoranze".
Se poi a reggere un Ministero chiave per le politiche sociali c'è una ex starlet che non ha mai brillato di luce propria come la Mara Carfagna, la situazione è ancora più critica. In pratica lei ha innescato una polemica molto pesante, alcuni mesi fa, nel febbraio del 2007, quando dichiarò testualmente che "i gay sono costituzionalmente sterili", che il governo deve salvaguardare il "fondamento della famiglia costituita da un uomo e una donna" e che, cosa aberrante da un punto di vista morale ""per volersi bene il requisito fondamentale è poter procreare".
Quindi, rimanendo nella logica illogica del Ministro, una coppia unomo-donna i cui membri sappiano di essere sterili non potrebbero sposarsi, nè ricevere tutele legali o costituzionali o, addirittura, non potrebbero volersi bene, amarsi. In concreto, con un vertiginoso passo indietro la Carfagna sposa le tesi dei giudici del Tribunale ecclesiastico della Sacra Rota: il matrimonio che non può dare origine alla prole può essere annullato dinanzi a Dio.
Queste tesi sono ideologicamente inaccettabili oltreché pericolose. Basti ricordare che Hitler legittimò l'internamento e lo sterminio degli omosessuali con una legge in cui venivano definiti "socio-sabotatori perché non in grado di riprodursi".
Emblematico l'episodio in cui, all'indomani del mancato patrocinio del Ministero delle Pari opportunità al Gay Pride, il Ministro Carfagna alla domanda "E se suo figlio fosse gay?", lei rispose testualmente "Gli direi di vivere la sua condizione in sobrietà e di non rivendicare alcun diritto!"
L'unica posizione avanguardista del Governo è quella del Ministro Brunetta, che però si guarda bene di parlare di coppie omosessuali, ma parla in generale di coppie di fatto. mandando in pensione definitivamente i pacs e i dico, Brunetta e il suo collega Rotondi lanciano i DI.DO.RE (DIritti-DOveri-REciprocità).
Lo strumento non prevede alcun onere a carico dello Stato, nessuna pensione di reversibilità dunque, nessun assegno a carico degli enti pensionistici alla morte del compagno, ma il diritto, in caso di malattia, di visitare il convivente e accudirlo. Di designarlo come rappresentante per le decisioni in materia di salute, donazione degli organi, trattamento del corpo e celebrazioni funerarie. Di succedergli nel contratto di locazione. Diritti, ma anche doveri: ad esempio, gli alimenti, per un periodo proporzionale alla durata della convivenza.
Sull'onda della proposta di Brunetta la Carfagna, intervistata oggi a Parigi, è notizia di poche ore fa, ha dichiarato «Io non ce l'ho con gli omosessuali. Vorrei che sia chiaro ». È decisa: «Sono anche favorevole a una legge che riconosca loro i diritti che oggi non hanno».«Non è nel programma di governo una legge sui diritti degli omosessuali, ma va bene farla».
mercoledì 1 ottobre 2008
Carfagna i gay e i Didore
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2 commenti:
Che gran giramento di c*oglioni!
Chissà quando la smetteranno di fare i ridicoli.
Ben venga il riconoscimento delle coppie di fatto... Ma io VOGLIO sposarmi e che il mio matrimonio venga riconosciuto. A livello civile siamo terzomondo.
Vergogna!
Hai ragione, ma credo che in Italia non avremo il matrimonio così presto. Realisticamente non vedo spiragli in tal senso.
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