giovedì 23 ottobre 2008

Whitman, Russell e i lessigrammi di Kanzi


Questo pomeriggio Beniamino mi invia un sms in cui discetta di animali, dignità, affetto, dedizione e superiorità rispetto agli "umani". Ricordo una mia vecchia lettura di Bertrand Russell, La conquista della felicità.
Lo consiglio vivamente. Se avete qualche ora libera compratelo e leggetelo. Nell'edizione originale del libro, in quarta di copertina, Russell cita alcuni versi di Walt Whitman.

"Credo ch'io potrei vivere tra gli animali, che sono così placidi e pieni di decoro. Io li ho osservati tante volte e a lungo; non s'affannano, non gemono sulle loro condizioni, non stanno svegli al buio, per piangere sopra i loro peccati, non s'indignano discutendo i loro doveri verso Dio, nessuno è insoddisfatto, nessuno ha la mania infausta di possedere le cose, nessuno si inginocchia innanzi all'altro, né ai suoi simili vissuti migliaia di anni fa, nessuno è rispettabile tra loro, od infelice, sulla terra intiera."

Chi ne avesse voglia, clicchi qui e guardi questo video dedicato al terzo nome citato nel titolo del post, Kanzi. Che non ha mai letto Russel o Whitman, ma qualche domanda forse se la pone lo stesso.

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