venerdì 20 febbraio 2009

Mina, sulla tua bocca lo dirò...


Ed eccoci qua, finalmente pronti a gustarci questo capolavoro. Io lo ascolterò nel pomeriggio, nella calma e nel silenzio del mio salotto, sperando che nessuno suoni alla mia porta dalle cinque alle sei, più o meno...

Il nuovo album di Mina dal titolo "Sulla tua bocca lo dirò", è il viaggio dell'incontro tra l'artista e la tradizione della musica lirica, il melodramma.
Per realizzare il disco sono occorsi quattro giorni di sessioni di esecuzioni e di registrazioni in diretta allo studio 2 della Radio della Svizzera Italiana di Lugano. Un' altra sessione di registrazioni, allo studio Forum di Roma, si è resa necessaria in un secondo tempo, poiché Mina ha voluto completare la scaletta dei brani aggiungendo due nuovi titoli.

Gli esecutori appartengono a due differenti orchestre. A Lugano c'erano musicisti provenienti da diverse orchestre stabili italiane, ai quali si sono aggiunti gli elementi dell’ Orchestra della Svizzera Italiana. A Roma è stata protagonista delle registrazioni l’orchestra "Roma Sinfonietta". Il repertorio scelto da Mina è stato arrangiato e diretto da Gianni Ferrio, che ha anche curato la rielaborazione di parecchi brani, portando queste grandi arie in una dimensione musicalmente inedita, rispettosa della composizione originale.

Alle rielaborazioni dei brani di Giacomo Puccini, “Mi chiamano Mimì” e “Sono andati?” da “La Bohème”, “Nessun dorma” da “Turandot” e “E lucevan le stelle” da “Tosca”, si sono aggiunte quelle per “È la solita storia...” da “L’Arlesiana” di Francesco Cilea, per “Ideale” di Francesco Paolo Tosti, per “Mi parlavi adagio” di Tomaso Albinoni (con testo inedito di Giorgio Calabrese) e per il preludio al terzo atto della “Manon Lescaut”. L’arrangiamento di “Caro mio ben”, romanza di Giuseppe Giordani, completa la selezione dei brani.

Nell’ ambito del ‘900 non espressamente classico, Mina si è rivolta a George Gershwin, cantando il medley “Bess, you is my woman now /I loves you, Porgy” che unisce musicalmente due dei pezzi più significativi tratti dall’opera “Porgy and Bess”. Di Leonard Bernstein è stato scelto “I have a love”, da “West Side Story”. “Oblivion (Una sombra más)” di Ástor Piazzolla porta la tradizione del tango in questo progetto sinfonico (con testo inedito di Alba Fossati).

Tra gli interventi inediti, c’è il testo che Giorgio Calabrese ha ideato sulla musica del preludio al terzo atto della “Manon Lescaut” di Puccini. A questo intermezzo, originariamente solo strumentale, è stato aggiunto un testo rispettoso della metrica originale.



1. Mi chiamano Mimì
2. Ideale
3. I have a love
4. Caro mio ben
5. Oblivion (Una sombra más)
6. Mi parlavi adagio
7. Manon (Preludio al terzo atto di “Manon Lescaut”)
8. Bess, you is my woman now – I’ love you Porgy
9. È la solita storia…
10. Nessun dorma
11. E lucevan le stelle
12. Sono andati?

Come ogni progetto mazziniano, anche questo nuovo album suscita già milioni di reazioni polemiche che, spero, verranno affossate dalla bellezza e dalla meraviglia delle dodici tracce sopra citate.

Ecco la polemica.La versione del Nessun dorma dalla Turandot di Giacomo Puccini, inclusa nell’album Sulla tua bocca lo dirò, prevede un arrangiamento orchestrale molto lontano dalla partitura originale.
In base a questa profonda modifica la versione di Mina avrebbe dovuto ottenere l'autorizzazione degli eredi Puccini, autorizzazione peraltro necessaria in casi come questo e, tranne smentite, non ottenuta. Ne vedremo delle belle.
Ora, non ne capisco molto di diritti d'autore, ma...sbaglio o dovrebbero solo essere grati a Mina per aver rispolverato il caro vecchio Puccini e per averlo avvicinato al popolo? o volevano che restasse "alta materia" da salotto o per stupide dame da teatro? tutti conoscono la partitura originale...perchè non lasciar perdere la povera cantante che, tra l'altro, nel libretto specifica e contestualizza ogni sua scelta?

Non sono mancati poi, ovviamente, gli inutili e frivoli sarcasmi di Iva Zanicchi e Patty Pravo nei confronti di Mina così come le critiche dell'Osservatorio Romano: ma la nostra signora preferisce non reagire minimamente alle frustrazioni di due povere vecchie inviperite così come a quelle dell'Osservatorio.

Intanto Rudy Zerbi, di Sony Music, annuncia che il disco uscirà in tutto il mondo su etichetta Sony Classical. Figuriamoci un pò. Buon ascolto, che lo compriate o che lo scarichiate. Si poteva dire? boh!

7 commenti:

ribaldo ha detto...

Ma...ti sei accorto che TI HA DEDICATO UN?ARIA ????
"Caro mio Ben....."
Fossi in Antonio sarei preoccupato!

scherzi a parte tu non sai chi è Simonetta Puccini, l'erede!
Bloccherebbe tutto per i diritti d'autore anche se scoprisse che lo cantano in Paradiso gli angeli !!!!!

Ma dissento toalmente d quando parli di "avvicinamento al popolo".
Ma scherziamo?
Le file di pullman che ci sono al Regio di Torino SONO POPOLO e io personalmente non mi sento nè un articolo da salotto nè una stupida dama di teatro.
forse lì da voi è così...qui si chiama semplicemente cultura e arte.Stop.

Va da sè che anche Mina la Grande è cultura e Arte, e ha tutti i diritti di cantare quello che le pare (se non lei chi altre?)

Però...non so se riuscirà a battere il record di vendite del "Nessun dorma" di Pavarotti, noto cantante da salotto....e i cui dischi sono stati comprati solo da stupide dame di teatro!

Perdonami Ben, ti stimo e ti voglio bene, ma mi hai punto sul vivo!
...e aspetto con ansia di ascoltare il nuovo parto della Signora, sicuro che mi saprà regalare tante emozioni !

....ancora amici? Dài !

Anonimo ha detto...

da Beniamino a Ribaldo
Se il Nessun dorma di Mina non ti piace, sei più che perdonato...ma non posso minimamente perdonarti quel "forse lì da voi è così...".
Ma scherzi? e chi siamo, United States of Papuasia???
No, no, qui la lirica è molto molto sentita, specialmente a Lecce...anche giovani universitari fanno l'assalto al botteghino prima che apra, quindi proprio no, non dovevi...
Cioè potevi, figurati, ma non me l'aspettavo da te un atteggiamento così snob e bossiano. Con questo ti abbraccio ugualmente e amici come prima. Ma mi farebbe piacere che tu rivedessi le tue posizioni, perchè io mi riferivo a tutto il popolo, tutto, anche quelle persone che all'opera non ci vanno o perchè non se lo possono permettere o perchè nessuno è ancora riuscito a farle avvicinare ad essa. Capito ora?

Anonimo ha detto...

Io invece sono tra quelli che la lirica non la seguono... purtroppo ho avuto modo di seguire la Madama Butterfly e la Tosca e sinceramente non mi è piaciuto. Credo che per avvicinarsi alla lirica ci sia bisogno di una fase di studio dell'opera da seguire... vedere come essa si colloca nel panorama operistico del tempo, chi sono i riferimenti, studiarne il contesto storico.
Di sicuro l'opera non è qualcosa di facile, o almeno può esserlo ma non mi interessa che il mio avvicinamento ad essa avvenga in questo modo... non penso che sia quello il modo di approcciarsi ad essa. Cosa potrei dire? Che brava la soprano? Come potrei se di lirica non ne capisco nonostante l'ascolti? Che bella la scenografia? Si, ma è questo l'intento dell'opera?
No no, per me c'è bisogno di un minimo di studio ragionato dell'opera che si intende andare a vedere. E purtroppo il fatto che io abbia seguito la Tosca e la Butterfly senza questa fase preparatoria mi ha allontanato da essa.
E poi sinceramente preferisco qualcosa di più contemporaneo, ma qui si entra nella questione dei gusti soggettivi che non c'entra nulla.
Può essere vero Ribaldo che ora molti giovani seguono l'opera... ma come lo fanno? Basta solo conoscere la trama? Per me non è così... e, per la fiera delle ovvietà, me ne esco fuori con un motto: "Tutto il mondo è paese"...nord o sud che sia!

Anonimo ha detto...

correggo... non lirica... ma opera!

ribaldo ha detto...

da Aldo a Ben.
ti chiedo scusa, sono stato imperdonabile con quella frase, hai perfettamente ragione e mi hai insegnato a stare più attento a quello che scrivo. Ho la massima stima e affetto per voi salentini come per tutti gli altri abitanti del pianeta Terra!
Pensandoci bene, posso supporre che quella frase mi sia saltata fuori pensando non tanto alle "condizioni culturali di laggiù", ma al tuo, e anche a questo punto di Antonio, approccio al melodramma, e al fatto di essere stato paragonato a una "stupida dama di teatro"...
Perdonami, se puoi.
Però con la storia del "popolo" proprio non ci siamo...e anche con il "problema" dell' "avvicinamento all'opera" che pone Antonio.

Ma stasera sono stanco, voglio pensarci bene e non dire delle fesserie...come succede qualche volta!

Butto solo lì:
Dante è difficile!
Piero Della Francesca è difficile!
Verdi è difficile!
Manzoni è difficile!
Sir Francis Bacon è difficile!
Platone è difficile!
Gramsci è difficile!
Sandro Penna è difficile!
Mozart è tremendamente difficile!!

TUTTO è difficile, dannatamente e meravigliosamente!
perchè LA CULTURA è difficile, come ogni altro modo di relazionarsi fra gli umani, se non vogliono passare il tempo a scannarsi l'un l'altro!

Comunque risponderò con più calma dopo una bella dormita...a presto e con veramente sincero affetto!

P.S.: Bossi non va a teatro...

Anonimo ha detto...

Carissimo Ribaldo,
come non darti ragione.
Tutto è dannatamente difficile... infatti io spero che se tu dovessi scegliere di andare a vedere una mostra su Francis Bacon, su Basquiat, su Caravaggio o su Dossi Dossi un minimo minimo ti vada a documentare... altrimenti che ci vai a fare? Meglio andare a vedere le opere su internet a questo punto.
Mi è capitato una sola volta di andare a visitare una mostra così, senza preparazione... una mostra a Roma su Donghi... a cosa è servito? A niente. Dopo sono andato a documentarmi su chi fosse ma sinceramente di quelle opere mi è rimasto poco.
L'esegesi di ogni cosa è importante... ecco perchè non mi metto a leggere la Bibbia o il Corano. Altrimenti tutti si metterebbero a leggerli.

E' vero che quello che ho detto nei commenti precedenti non vale solo per l'opera... ma per qualsiasi manifestazione artistica. Infatti io ritengo sbagliato l'atteggiamento di chi si avvicina all'arte con "fare leggero".

Quando io e Ben siamo stati a Londra e a Parigi abbiamo deciso di visitare i musei più importanti di queste capitali... ma come l'abbiamo fatto? A volte mi sono chiesto se io non l'abbia fatto per dovere morale: mi sono fermato a guardare e ho spiegato a Ben solo le opere che ho avuto l'opportunità di conoscere e di studiare.
Le altre le ho guardate e sorpassate con un grande punto interrogativo sulla testa, pesante più di un macigno. E calcola che un minimo ne capisco visto che non leggo nient'altro che saggi di storia dell'arte.
Ovviamente poter visitare il Louvre per me non è sempre possibile, magari non ricapiterà più... ecco perchè sono andato a visitarlo. Ma sinceramente il mio approccio alle opere non è stato dei più corretti. L'opera, qualunque essa sia, ha bisogno di un'esegesi. E da questo io non mi smuovo.
Per andare all'opera (in quanto non è lontana quanto il Louvre) basta trovare un teatro con una stagione operistica interessante. I peròo preferirei prima prepararmi sull'opera in questione e poi parteciparvi.
Non a caso un teatro frequentato da una nostra amica, a Firenze, fa dei corsi preparatori legati alla stagione operistica. Io ritengo questo un atteggiamento giustissimo.

Come ritengo giusto che chi decida di relazionarsi ad una personale di pittura debba conoscere un minimo di coordinate artistico-storiche dell'artista che andrà a giudicare.

Io purtroppo sono fatto così... e credo che il mio sia un atteggiamento positivo... alcune cose non sono per tutti... oppure lo possono diventare ma con un pò di sacrificio che nobilita l'"oggetto" artistico in questione!

Concludo dicendoti che nessuno ti ha paragonato ad una stupida dama di teatro... al massimo quello hai voluto intenderlo tu!
Quindi bruciamo tutti le code di paglia perchè nessuno attacca nessuno ma ognuno esprime il proprio parere, semplicemente, senza voler ferire e bistrattare nessuno.

Con questo caro Rib ti abbraccio e spero di poterti leggere presto.
Alla fine il confronto nobilita i legami e i sentimenti.
Grazie tante!

ribaldo ha detto...

Sopraffatto dalla tua facondia taccio.

Ma avrei preferito che mi avesse risposto Beniamino.