lunedì 16 febbraio 2009

L'olandese volante


Ieri sera io, reduce da una bruttissima influenza, e Marco, siamo andati a teatro.
Prima opera in cartellone per la stagione lirica 2008/2009 del Politeama Greco, il più antico teatro moderno della nostra città. L'olandese volante, opera in tre atti di Richard Wagner. Confesso che eravamo un po' scettici, Wagner è autore dalle rappresentazioni complesse, adatte ai grandi teatri, ai grandi allestimenti, ai grandi spazi scenici.
Ebbene, i dubbi sono stati subito fugati già alle prima note dell'orchestra, molto fluida e sicura di sé sulla difficile partitura, in alcuni momenti intensa, quasi mahleriana, della lunga overture. Un plauso al giovane maestro giapponese Tetsuro Ban. Il nostro teatro ha un golfo mistico non molto capiente e l'orchestra non può avere molti componenti, per ragioni proprio di spazio. Ma il maestro è riuscito benissimo a dare corpo e potenza al suono, davvero bravo.
Molto bravi anche gli interpreti. Il baritono-basso André Eckert, nel ruolo dell'olandese, in primo luogo. Veramente emozionante la sua voce e la sua presenza scenica. Molto brava la newyorkese Susan Neves nel ruolo di Senta, solo qualche dubbio sulla sua padronanza del tedesco, ma è un dubbio sciocco perché non conosco la lingua.
Parti corali perfette, Scenografia essenziale, senza un tempo definito, e senza il desiderio di riprodurre improbabili scenari mitici o epici: una parete spoglia, una struttura metallica, una scal a sulla destra da cui scendono i marinai e il ritrattto dell'olandese. Il resto è affidato alle luci e alla geniale entrata del vascello in scena, la prua che irrompe all'improvviso dal fondo e gli alberi a vele rosse che si intravedono in alto.
Veramente un'ottima produzione e una regia accorta quella dell'austriaco Anton Nekovar.
Tutto esaurito e un quarto d'ora di applausi a tutti i protagonisti.

3 commenti:

Poto ha detto...

Ma l'olandese volante, non era un dj?!?! ;-)

Ecco, SECONDA cazzata della giornata

(Bravi, mi piace la gente che si accultura!! Massimo rispetto)

Anonimo ha detto...

haahhahahahahah.... Poto for president

ribaldo ha detto...

Io credevo che Wagner fosse solo una fermata della metro di Milano...se ne impara sempre una nuova!

Grazie della bella recensione!!
Vi è piaciuta la musica? Il monologo dell'Olandese...il coro delle filatrici...la ballata di Senta...la tumultuosa ouverture, i cori dei marinai?

Guarda che comunque Wagner, come tutti i più grandi autori teatrali in prosa e in musica, sì può realizzare anche con quattro sedie...anche la tetralogia!

Chi non lo conosce e quindi non lo ama...beh, che il Signore abbia pietà di lui!