venerdì 28 novembre 2008

Jan Van Eyck e Dino Valls a confronto

Oggi finalmente ho cominciato a studiare come si deve la pittura fiamminga... tranne poi scoprire che il mio manuale dedicava solo una pagina a Jan Van Eyck... assurdo, il corifeo per eccellenza della pittura fiamminga relegato in due facciate (e dico due facciate)... e i coniugi Arnolfini descritti in 30 righe di una colonna. No no, qui ci vuole l'enciclopedia mi sono detto.
Ovviamente, inutile dirvi, che mi sono perso nella perfezione del suo Polittico di Gand, o Polittico dell'Agnello Mistico, originariamente un altarino portatile, da viaggio .



Una deesis al centro (per chi non lo sapesse la Madonna e San Giovanni adoranti Dio o Cristo), ascrivibile al fratello Hubert Van Eyck, Adamo ed Eva ai lati, dopo un coro di meravigliosi angeli festanti, e al centro, in basso, l'agnello mistico tra i soldati abbigliati alle grecanica, giardini eterni, soldati di Cristo e chi più ne ha più ne metta (io ci vedo anche mia cugina Maria Rita là in mezzo)... una pittura che riprende il mezzo gotico per eccellenza, la luce, e l'uso che di essa se ne faceva.

Ovviamente in mezzo a questo miasma di emozioni che mi scorrevano dentro ho pensato subito a Dino Valls.

L'opera di Dino Valls è di certo uno degli esiti piu' alti della scena pittorica spagnola e mondiale di questo preciso momento.



Forte di una formazione medica e chirurgica, Dino Valls sembra, a volte, saccheggiare tavole anatomiche e materiali illustrativi di patologie estreme; altre volte, pero', il senso di una santità autoflagellante, di tipica marca spagnola, prende il sopravvento: allora e' come se la fantasia sfrenata del martirio santificante, che passa attraverso una via di punizioni autoinflitte, non avesse più limiti e censure, raccontando masochismi palesi e sadismi celati.



E come Jan Van Eyck, contrariamente a quanto si possa pensare, Valls non e' affatto un pittore realista, semmai proprio il contrario. Arte, la sua, immaginativa e mentale, CONCETTUALE, METAMORFICA, "OLOGRAMMATICA", e soprattutto nutrita e intrisa di storia dell'arte

Questo mi faceva riflettere su quanto Jan Van Eyck fosse ancora tragicamente contemporaneo.. mi fa riflettere sulla bellezza delle sue costruzioni che risulteranno ancora futuribili chissà per quanti anni ancora.
Questo forse perchè alla base della sua opera esiste un concetto, forse quello della luce che porta alla conoscenza... concetto vicino all'estetica di San Tommaso... forse quello della luce che rivela le cose ficicamente e metafisicamente.. forse perchè alla base a favore del concetto cade quello della mimesi e del Tekné, della copia della natura e della tecnica che, pur essendoci, non contano più.
Così l'importanza della forma, seppur fortemente ricercata, viene meno.
Così la coscienza della tecnica, seppur palesata, non la vediamo più.
Non rimane che il concetto puro di un artista intramontabile, fortemente contemporaneo e fervidamente preso come modello.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Non conoscevo questo Valls, e ti sono debitore e riconoscente in eterno per la straordinaria scoperta. Lo adoro, pazzamente. Per quanto riguarda l'amatissimo Van Eyck, trovo un po' ingessato l'Agnello Mistico, e gli preferisco senza dubbio la pala del canonico Van der Paele e il cancelliere Rolin.

Anonimo ha detto...

Mah, guarda, la pala del canonico Van der Paele mi piace indubbiamente, ma la ritengo più intellettuale... in quella pala tutto è bloccato e la comunicazione è più intima... intellettuale... i soggetti comunicano con le loro anime... non lo so... poi ovviamente le riproduzioni fotografiche non rendono mai la realtà.
La Madonna del cancelliere Rolin invece mi sorprende per lo sfondamento prospettico ma secondo me perde un pò in sacralità.
Comunque sono contento che Dino Valls ti piaccia... io lo adoro... assurdo

Anonimo ha detto...

Sai, parecchi anni fa mi era venuto il trip della pittura. Avevo comprato cavalletto, tela e colori ad olio, e avevo studiato minuziosamente Van Eyck: quello che avevo dentro non poteva uscir fuori se non attraverso la sua tecnica, la sua luce e le sue atmosfere. Iniziai una cosa impegnativa, anticipando Valls ma sostanzialmente precorrendone il linguaggio. Ero diventato piuttosto bravo nei dettagli, avevo carpito a Van Eyck il segreto per trarre la luce dai materiali e dagli oggetti. In armature rutilanti di gioielli ritraevo tre persone che in diverse modalità erano state importanti per me, disponendole in una sorta di sacra conversazione ai lati di una etimasia alta su un podio, centrale ma in penombra. Sono scostante di natura, e quando il dipinto aveva ormai raggiunto una considerevole definizione mollai tutto, per ragioni che sarebbe troppo lungo spiegare.
Che grande pittore ha perso con me l'umanità! :P :P

Anonimo ha detto...

fose è off-topic, ma volevo porre una domanda su Dino Valls. I suoi dipinti, (bellissimi, grazie per la deliziosa scoperta) cosa comunicano? Ho letto che collega ai concetti psichici, e rielabora vecchi capolavori della pittura fiamminga?
scusate l'ignoranza, ma vorrei imparare...

ARSenico

Davide Nicola Pizzolato ha detto...

E' sempre un piacere bazzicare il tuo Blog. Complimenti, ciao

Anonimo ha detto...

Grazie a tutti per i commenti... mi piace vedere che anche quando il post diventa culturale si commenta... a volte la cultura, nei blog, diventa uno spauraccio.

@ARSenico: ciao, grazie tante per il commento. Purtroppo di Valls so solo che ha esperienza nel campo della medicina. Il lato psichico e interiore nei suoi personaggi si sublima nel particolare metafisico e fisico.
Non ci vuole un occhio allenato per capire che di anatonia e di medicina ne conosca abbastanza da scrivere un manuale.
Penso sia molto introspettiva come pittura, deliziosamente carnale e sessuale. Ho persino ravvisato una dimensione pedofilica molto forte, pasolianiana direi, più elegante e macabra però, legata più che altro all'aspetto fenomenico del paranormale o, comunque, del trascendente. Una tendenza al visionario e all'animistico.

@Gan: Peccato, mi sarebbe piaciuto vedere qualche tua opera.
Ho l''cchio critico del pittore. Studio pittura in Accademia. Laureando posso dire. Non mi definisco artista perchè sono un umile esecutore.
Ho cominciato con una tela di leonardo... che ancora conservo... e nascondo... (sicuramente non per paura che ne ghermiscano chissà quale tecnica preziosa).

@dbukowsky: grazie mille davvero... molto molto gentile... sono davvero contento.

ribaldo ha detto...

Mi accodo a tutti i post precedenti.
Anch'io non sapevo nulla di Valls.

Antonio, ti ringrazio di cuore per tutto quello che trovo qui.
Sei sempre interessante, vivo e appassionato in tutto quello che scrivi!

P.S.:forse prendo un granchio (dìmmelo pure se è così), ma non assomiglia (perlomeno il primo dei due quadri) a certi simbolisti di fine '800 (francesi e inglesi)?