venerdì 7 novembre 2008

David Maria Turoldo e l'utilità della poesia!



Oggi ho ripreso un vecchio libro che comprai a 15anni. Uno dei "classici dello spirito" con alcune poesie di David Maria Turoldo... una di quelle cose che si leggono forse per fare "alternativo", o forse una di quelle cose che si leggono ad una certa età perchè poi quella sensibilità va perduta. Con i miei amici molto spesso discutiamo sull'utilità della poesia... serve? Non serve? E' adolescenziale? Non è adolescenziale? Per me fare poesia è costruire immagini, dipingerle con le parole, renderle tattili alla vista. Beh, oggi rileggendo quelle pagine, rileggendo quel vecchio libro mi sono un attimino commosso. Un piccolo assaggio di una grande persona: David Maria Turoldo!

Armata di falce verrà
pronta a ingaggiar battaglia.
Altri forse avranno un gesto
di pietà:
fonde pensavano
fossero le radici.
E certo non sapevano
che celavo una continua
attesa d'andarmene.

21 commenti:

Gan ha detto...

Credo che la poesia sia adolescenziale quando cerchiamo di scriverla; sia da uomini quando impariamo davvero a capirla.

Omoeros Gay News ha detto...

dipende chiaramente da poesia a poesia. Alcune sono scritte per portarti con la mente in luoghi irraggiungibili o per emozionarti profondamente. Altre sono scritte soltanto per far avere un orgasmo intellettivo all'autore immaginando la folla di lettori che potrebbe avere, e in questi casi tutto è molto triste.

marco ha detto...

..........anche io, accanito sostenitore della poesia in età adolescenziale, non riesco ora ad apprezzarne la bellezza, o la profondità, perche, se molto complessa e ricca di figure retoriche, non posso che considerarla un mero esercizio virtuosistico, quindi vuoto ed inutile, se pur esteticamente accattivante, e , quando invece semplice e lineare, mi sembra appunto adolescenziale e giovanilistica,e cosa ancor peggiore, sintomo di un crogiolarsi nella propria tristezza e nella propria malinconia, che, quando molto forte, ti spinge a volerla descrivere ....

no no...preferisco la prosa, secca, asciutta, quasi fredda...

ti da la possibilità di viaggiare, libero dai rigidi schemi della retorica...

ovviamente ci sono delle eccezioni,...
per esempio un paio di mesi fa, mi sono commosso per una poesia di alda merini trovata su vanity fair...veramente bella ed emozionante....anche se poi, quando leggi la storia della poetessa, e soprattutto il suo modo di vivere, tutto ti sembra forzato e scontato, tutto intriso di un anacronistico bohemienismo(scusate l'orrendo neologismo)che conferisce alla scrittura quel potere catartico, che in realtà, chi vive in quel modo, non cerca assolutamente...

saro diventato un cinico bastardo?
...forse.....

Anonimo ha detto...

@ Marco: scusa, ma non ho capito perché la poesia di Alda Merini ti sembra così anacronistica se rapportata alla sua biografia, che peraltro conosco solo per sommi capi.
Ma penso che non necessariamente il poeta debba vivere come scrive. Fosse così non avremmo mai avuto Kavafis, Montale o Leopardi, non credi?

marco ha detto...

@gan
proprio quello è il punto. magari mi sarò espresso male...
proprio alda merini, vive in maniera moooolto decadente...e la sua poesia, lo esprime molto bene...
cioè, a volte, mi sembra che per essere poeti, come fa alda merini, si senta il bisogno, e dico il bisogno, di vivere in un modo diverso dalla normalita( brutta parola, preferisco CONSUETUDINE)PROPRIO COME FA LEI...
come se la poesia non potesse venir fuori dalla semplice vita di tutti noi...

cerca qualcosa sulla vita di questa poetessa...
o emglio, su come VIVE ora...
ti dico solo che NON SI LAVA, e l'ha detto lei a vanity, da ANNI...SI, DA ANNI....ECC ECC...

Anonimo ha detto...

Ah ok Marco, non avevo capito bene.
Però non credo che la Merini "senta il bisogno" di vivere fuori dagli schemi, nè che lo faccia scientemente per "rafforzare" in qualche modo la sua vena poetica.
Ma ripeto, la conosco davvero poco, soprattutto dal punto di vista biografico!

Anonimo ha detto...

Io non concepisco chi dice: la poesia è adolescenziale. No, non lo sopporto... non sopporto chi dice questo perchè a questo punto dovremmo ritenere adolescenziali almeno l'80 dei testi delle canzoni che ascoltiamo, o dei libri che leggiamo. La scrittura fondamentalmente è immagine... cerca di creare immagini... tantissime figure retoriche presenti in poesia le ritroviamo in letteratura, e viceversa. E lo stesso nei dialoghi dei film, nella vita vera. Crogiolarsi nella propria tristezza? Che significa? Perchè, chi canta una canzone d'amore, o d'abbandono cosa fa? Secondo me c'è troppo poca sensibilità, o meglio, le barriere che poniamo per non risultare troppo adolescenziali o banali sono troppo alte, abbiamo paura di sembrare scontati agli occhi degli altri. E questo dovrebbe far riflettere. Qualsiasi tipo di manifestazione artistica passa per la poesia: un quadro, una performance, una canzone, un pensiero. Ogni cosa è poesia... però la snobbiamo. Che gran peccato.

marco ha detto...

.....si tratta sempre di qualcosa di molto soggettivo e personale...

non ho detto che chi ama la poesia è adoloscenziale..
ma che per me è cosi, cioè mi sentirei tale se lo facessi...
e sempre con le dovute eccezioni..

ho detto che la prosa ti lascia molto piu spazio per le IMMAGINI..PER LE FANTASIE..PER I VIAGGI PERSONALI..

AL LIMITE, quindi, HO DATO ANCORA PIù VALORE ALLA PROPRIA SENSIBILITà e alla possibilità di abbandonarsi a qualcosa di potente e creativo come un quadro, una performance e appunto..una frase scritta in maniera GENUINA.....

perchè, dentro rigidi schemi retorici, molto psesso ci vedo più una ricerca della bella forma, dell'estetizzazione della parola e del costrutto... più che un immagine pittorica o una visione genuina e potente...

e sempre con le dovute eccezioni...
in tutti i casi...

Anonimo ha detto...

Secondo il mio modesto pare per apprezzare la poesia c'è bisogno di una sensibilità che vada al di là anche di essa. La poesia non è per tutti, e tutte queste risposte lo dimostra. Quando si parla di poesia non si presuppone necessariamente una forzatura delle parole con fine estetizzante, la poesia non ha un fine gorgiano o demiurgico... la poesia è espressione di qualcosa attraverso le parole, è, come ho detto prima, creazione di immagini. Chi può dire: questa è poesia e questo è un testo di una canzone? Chi può dire questa è poesia adolescenziale e questa è espressione altissima? Si scade sempre in un tipo di polemica sterile che non ci interessa. Si entra nel gusto personale che non può essere discusso. Non è vero che la prosa lascia più spazio ai voli personali. Assolutamente. Magari lo sarà per te Marco. Anzi, sicuramente lo sarà per te. Ma non è così per tutti. La prosa molto spesso è costruita, anche la più secca.. associazioni di termini possono evocare immagini e sensazioni diverse.. e proprio per questo sono queste ad essere scelte anzichè altre. E lo stesso metodo viene usato sia in prosa che in poesia... ma anche in pittura per dipingere un paesaggio si sa che le tinte più fredde vanno all'orizzonte e quelle più calde in primo piano, e si sa anche che se dipingi un bel tramonto sull'arancio un tocco di viola e di celeste sono obbligatori e di grandissimo effetto. Non so se mi spiego

Anonimo ha detto...

Ma che bella questa discussione!
@ Antonio: scusa, ma credi che sia riduttivo o peggio infamante associare la poesia all'adolescenza?
@ Marco: non tieni conto che esiste cattiva poesia ( come esiste cattiva prosa, cattiva pittura etc) che spesso nuoce alla "vera" poesia.
Di questi tempi siamo portati a pensare che la poesia sia un'accozzaglia di versicoli più o meno ermetici che dovrebbero trasmettere immagino ed emozioni.
Ma la poesia è tale quando l'anima parla in musica, e osserva le regole della ritmica, della scansione, della cadenza, etc.
Sennò rimane quella del poeta interpretato da Corrado Guzzanti, che per esempio declamava:
"Tu farfalla volteggievole,
la tua vita dura un attimo,
dalla sera al mattino,
poche ore per fare un bilancio critico di chi siamo,
cos'è la vita e per parlare un inglese scorrevole,
un attimo fuggievole,
uno sbattito di ciglia e proprio sul sugo del mio rigatone ti vai a appogià?"

Anonimo ha detto...

10 e lode a Gan

marco ha detto...

110 e lode a GAN...sono assolutamente d'accordo con te!!
hai sintetizzato perfettamente il tutto.


@antonio:non credo che sia necessario avere più o meno sensibilità per apprezzare o meno delle parole messe in verso o in rima o in prosa...non c'entra nulla..
è già difficile misurare la più tangibile cultura...figuriamoci la sensibilità..

si tratta di gusti...di propensione, di facilità di essere catturati da una tipologia di espressione, o meglio, di mezzo di espressione artistico e culturale o emozionale rispetto ad un'altra...

non farei una classifica della grandezza della propria,o peggio dell'altrui sensibilità basandomi sul fatto che questa persona apprezzi o meno una particolare tipologia di espressione artistica...

è totalmente arbitrario, razzista e anche un pò offensivo...

tutte le espressioni artistiche richiedono una "certa" dose di sensibilità per essere apprezzate.e questa CEETA DOSE ALTRI NON è SE NON LA PROPRIA...QUANTIFICABILE SOLO DAL PROPRIETARIO..O FORSE NEMMENO DA ESSO...
QUELLO CHE CAMBIA è la corda che toccano nell'animo di chi viene toccato , sempre che riescano a toccare questo qualcuno...
IL RESTO è sterile baruffa retorica...

marco ha detto...

....ho appena ritrovato i primi due libri dei "classici dello spirito"...
a 16 anni cominciai anche io a farne la raccolta...

ma poi scoprii ANAIS NIN e Yukio Mishima e fui totalmente rapito da tutta la loro opera....e dalla loro POETICA..CHE è UN'ALTRA COSA...

credo che quello che vi abbia dato fastidio sia il fatto che io abbia associato l'adolescenza alla poesia...E quindi mi scuso, se ho vi offeso, ma non era mia intenzione applicare agli altri un pensiero che "GIRA" su me stesso...
questo pensiero GIRA nella mia testa per tanti motivi, sia perche anche io, come tanti di voi sicuramente,...nell'adolescenza, sul mio diario scrivevo 2 o 3 poesie al giorno e ora, rileggendole...
e sia perché sono comunque poche,ma esistono, quelle che ora mi toccano profondamente...

ma è inutile, non riuscirete ed è profondamente sbagliato, far passare l'idea che chi apprezza la poesia sia PIù SENSIBILE DI CHI NON LA APPREZZA TOTALMENTE...

QUESTO è TROPPO ARBITRARIO ED INGIUSTO...e anche un pò BANALOTTO...

LA POESIA è SOLO "UNA" forma di espressione, e , come dice GAN, ha delle regole, una tecnica di composizione ecc ecc..
ed è questa tecnica e questa regole, che possono far "arrivare" più o meno a tutti la poesia..

e funziona allo stesso modo per la MUSICA...
io adoro il JAZZ, sia quello classico( standard) che l'acid jazz che il contemporaneo ecc ecc.

be, se dicessi:chi non capisce, chi non piange, chi non si emoziona chi non VIENE TOCCATO DA UNO scat di ella f., da un passaggio baritonale di sarah v. o da una scala sfalzata di cole p. ...allora, non è una persona sensibile, non ha quella mia stessa sensibilità e quindi ne rimango sgomento e mi dispiaccio per lui ...ecc ecc...

no, non è cosi..

se non ti emozioni con il jazz è perche non ti piace il MEDIUM che usa il jazz per veicolare le sue IMMAGINI...punto e basta!!

ti emozionerai sicuramente con un'altra forma o espressione artistica...
per non parlare della famosa arte contemporanea che è odiata da 3/4 della popolazione mondiale...io la adoro...che faccio?sono la persona più sensibile al mondo?...non credo io possa fregiarmi di tale titolo..e nessun altro può farlo...

la sensibilità non si vede dalle lacrime che ti sgorgano dopo aver letto una poesia o dopo aver visto un film o d'avanti ad un'opera d'ate, sia essa di leonardo o di dubuffet...
se proprio vogliamo, la sensibilità si misura in ben altri e molto più profani e QUOTIDIANI campi...

Anonimo ha detto...

Beh, diciamo che tutto quello che hai scritto per me non serviva. Nel senso che hai voluto capire quello che volevi capire. Chi non apprezza un qualcosa è perche non ha una determinata sensibilità verso un qualcosa... quante volte nei saggi artistici incontro costrutti del tipo: e si dimostrò molto sensibile alla pittura di quanto non lo fossero i suoi contemporanei.
Dire: non mi piace la poesia è sempre lecito... però non si vuole ammettere mai che in noi mancano determinate doti per apprezzarla. Alla fine è umano... non siamo mai totalmente completi... e la poesia forse, intesa come verso scritto con intento di essere tale, è un vero spartiacque.
Il fatto Marco che tu mi vieni a citare l'arte contemporanea dicendomi che ti piace ne è la testimonianza... magari intendevi la più concettuale e senza forma... beh, hai la sensibilità per apprezzarla, ovvio, ti piace, ti emoziona, tocca le corde della tua sensibilità.
Ma non sei evidentemente sensibile alla poesia. Ammetterlo non è mica la fine del mondo.
Anch'io durante l'adolescenza ho scritto migliaia e migliaia di poesie... ma ho scritto anche due romanzi e avevo una spasmodica voglia di viaggiare. Ma questo non presuppone che ora i romanzi e i viaggi debbano essere per me necessariamente adolescenziali.
Magari la poesia è un focolaio sempreverde nell'adolescenza proprio perchè è il periodo della ricerca, della voglia di conoscere e di vivere. L'adolescenza è il vero periodo della Meraviglia, quella meraviglia che piano piano diventa qualcos'altro! Me lo diceva una cara persona tanto tempo fa: senza la Meraviglia non c'è avvicinamento nè conoscenza.
Il problema è che ci si vergogna dell'adolescenza e, come diceva gan, non serve. Forse dipende da come uno si è vissuto la sua.
Ma quello non è un problema della poesia!

marco ha detto...

...si si...penso che derivi da quello..
io la mia adolescenza l'ho vissuta benissimo..
i patemi che mi venivano li trasformavo subito in qualcosa di molto gioioso da conoscere e da scoprire..
non ero un adolescente disturbato o qualcosa di simile..ma un tipo molto curioso e sempre gioioso..
proprio come sono ora...forse è quello..
ho saltato l'adolescenza...
e sono praticamente cosi da quando ho 10 anni...
magari a 50 anni farò la mia adolescenza..

:P

Anonimo ha detto...

L'ultimo commento non l'ho capito. Soffro della sindrome di Metandro
:-p

Anonimo ha detto...

va bene, va bene, ma quando mettete i maschi nudi?

marco ha detto...

.........no no, soffri di anoressia e anche di una leggera forma di transessualismo
;P

ribaldo ha detto...

Scusate, ho scoperto solo ora questo dibattito molto bello.
E' la prima volta che scrivo qui sopra, ma vi seguo spesso.
Ho il doppio dei vostri anni, e vi dico: siamo sempre in tempo...
Sono un musicista, e continuo a scoprire cose meravigliose, vecchie e nuove, che magari una volta mi lasciavano indifferenti o addirittura non sopportavo. E' successo così anche con la poesia...mi scopro a dire "come ho fatto a non accorgermene prima?!"
Da adolescente ero un noioso rompiballe che pensava di poter avere la risposta pronta e un giudizio per tutte le cose. Poi ho imparato ad aspettare, e le cose sono venute a me.
La poesia l'ho scoperta tardi...ed è stato meraviglioso!
Certo, mi sento adolescente proprio perchè sento che i miei confini si possono allargare sempre di più, e questo mi è utile ad essere più tollerante e comprensivo anche con le persone.
Se la cosa vi può consolare, vi dico che più si vive più si vede tutto con il cuore arricchito, e non è vero che la passione diminuisce, anzi!
Ora la tecnica, nella musica, non la vedo neanche più e non mi interessa, e men che meno conoscere l'eventuale coincidenza fra vita e arte degli artisti. Sono sicuro che se frequentassi un po' di arte contemporanea con Marco ne saprei apprezzare di più, perchè lui mi saprebbe spiegarne il lato umano attraverso il suo coinvolgimento di testa e di cuore. Scusate lo sproloquio e grazie di aver aperto questo spazio..

P.S.:che è la sindrome di Metandro?

marco ha detto...

.....ciao ribaldo..
che bello quello che hai scritto...

comuqnue ovvio, hai ragione, qualsiasi forma di espressione dovrebbe essere apprezzata e il tempo che passa deve essere impiegato per allargare sempre più i propri orizzonti...
e per la cronaca, sto per comprare un paio di libri "di poesie"...anche perche è ovvio che se riesco a trovare un particolare tipo di poesia..mi ci appassiono..

ma sei un musicista quindi?
beato te...io sono un ex quasi musicista fallito :P
insomma, ho fatto due anni di conservatorio( arpa) e poi ho mollato...e non c'è giorno in cui non me ne penta...tu che fai? dai racconta un pò...

vabbe dai...siamo contenti che tu ci segua..
comunque le nostre discussioni a volte prendono pieghe strane perche oltre a scrivere insieme su questo blog, siamo anche e soprattutto amici da anni..e molto spesso portiamo su queste pagine discussioni che durano da anni.. :P
e lo facciamo sempre nel nostro tono sarcastico e anche un pò semi-infamante :..ah ah ah...

per esempio antonio, nel dirmi che è affetto dalla sindrome di metandro, voleva scherzare e prendermi in giro, in quanto secondo il mito, Metandro aveva ricevuto dal cielo il dono singolare di non intendere le parole che non hanno senso. Egli le percepiva soltanto come rumori, (come se avesse ignorato la lingua di coloro che le pronunciavano) ai quali poteva prestare non molta attenzione..
insomma, in modo colto ed ironico , antonio mi ha detto che stavo dicendo CAZZATE... ;)

...prima o poi gli mettero un pò di cianuro nella sua tanto amata aranciata san pellegrino..

Anonimo ha detto...

Ahahaah... ti adoro Marco.
In quanto a te Ribaldo, che dire se non un enorme GRAZIE!?