domenica 23 novembre 2008

Gli orrori di Frank Gehry a Elciego

Aveva ragione Tom Wolfe: la maggior parte dell'architettura dal Novecento in poi è un vero pugno nell'occhio.
Io, in quanto spirito postmoderno, mi sento di appoggiarlo.
L'avanguardia per l'architettura non penso sia stata un gran bel periodo purtroppo, forse con il contemporaneo una ripresa di buon senso e di buon gusto comincia pian piano a riaffiorare dopo i fasti avuti, in Europa, dal '400 all' 800.
La maggior parte dell'architettura novecentesca, a parte quella d'interni degli anni 60-70... ormai la considero un vero colpo allo stomaco, un vero calcio nelle...
Recentemente ho avuto modo di vedere una delle ultime trovate di Frank Gehry che non fa che confermare la mia tesi... la Città del vino a Elciego, nella Rioja...




che fa tanto ritorno al futuro... e fra qualche anno farà ritorno al kitsch.
Un vera catastrofe la definirei... ovviamente dall'alto della mia ignoranza, ma non penso ci voglia una laurea in architettura per definire un obrobio: OBROBIO, appunto!




Forse, come recita la filosofia postmodernista, riprendere elementi della tradizione e riproporli con un'anima nuova sarebbe più indicato, più appropriato.
Ritengo estremamente inutile cercare di creare uno stile dal nulla, magari cercando di ottemperare a dei precetti per discostarsi da altri.. il rinascimento partecipa degli elementi classici greco-romani eppure è un periodo totalmente nuovo ed eccezionale.
Come ha detto Tom Wolfe nel suo "Maledetti Architetti":
L'arte non può avere un manifesto.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

se quei ghirigori di lamiera cangiante( come la scocca dello yacht di roberto cavalli :( fossero elementi srtutturali, e tagliat e disposti meglio..ok..sarebbero carini..ma qui...cazzarola..sono solo decorativi...decorativi? ma quindi dovrebbero decorare?...e perche qui , la loro unica funzione e quella di formare un grumo di villi intestinali marci dopo una peritonite?

mamma mia
bruttissimo

marco

ribaldo ha detto...

Bah...dalle fotografie secondo me è sempre molto difficile giudicare un'opera architettonica, dal momento che si sviluppa nello spazio, ma anche nel tempo (di percorso esterno e interno, di visuale ecc.).
Visto così non mi sento di dire che non mi piace.
Scusa Antonio, ma se c'è una cosa che invece io non sopporto è proprio l'accademismo, il rifarsi a "stili" precedenti senza comprenderne la necessità, per non muovere il cervello delle persone e rassicurarle che è tutto a posto e nulla cambierà mai.
In questo proprio tutto l'ottocento è stato maestro, e in Italia anche prima non è che si sia scherzato!
...va da sè che effettivamente molti ne hanno approfittato per pensare e realizzare qualsiasi schifezza, ma questo è un altro discorso!
La "tradizione" è spesso un fardello di comodo, che non fa pensare e creare. Che cosa avremmo detto di fronte ai capolavori del Borromini da contemporanei?
C'è un bel libro del grande storico E.Hobsbawn intitolato "l'invenzione della tradizione"(PBE)che già dal titolo dice tutto!

P.S.:questo vostro blog mi è sempre più simpatico! Mi stimolate sempre il commento, temo che non vi libererete tanto facilmente di me!

Poto ha detto...

Io impazzisco per Gehry!!!

Ecco... l'ho detto!

Joshua ha detto...

Secondo me molto dipende dal contesto in cui si costruisce qualcosa...
A bilbao (dove sono stato da poco)l'opera di Gehry è tuttaltro che brutta...

Omoeros Gay News ha detto...

che sostanza assume l'architetto?

Anonimo ha detto...

Mi ci sforzo; probabilmente sono io in difetto, io ad essere limitato, io ad essere provinciale: ma questo ammasso budelliforme di lamiere proprio non riesco a farmelo piacere.
Mi piace l'architettura moderna, sono d'accordo con Ribaldo per quanto riguarda la pelosa staticità dell'accademismo, del citazionismo, del passatismo: però ho incrollabili convinzioni estetiche e coriaceee convinzioni che non mi permettono di applaudire i vestiti nuovi dell'imperatore.

Beniamino ha detto...

Si, sono decisamente d'accordo con Ribaldo ( piacere di conoscerti, sono il ragazzo di Antonio!), con Joshua e con Poto...ovvero, a me piace molto e non mi interessa se le lamiere sono strutturali o meramente estetiche: l'impatto è piacevole e la scelta architettonica è avanti. Ovviamente qui ci vorrebbe il caro vecchio discorso sui gusti personali e cazzate varie, ma mi permetto di dissentire con chi non crede nell'architettura del Novecento: se un secolo partorisce quei figli, quegli stessi figli non possono che somigliargli...quindi, come una donna riccia non sta bene con la messa in piega, così le nostre città del Novecento non starebbero bene senza quelle opere...oddio, che concetto contorto e malesposto!!! vabbè, mi avrete capito...bye...

Anonimo ha detto...

Dalle foto, mi sembra una "scopiazzatura" del Guggenheim di Bilbao. Però a Bilbao era comunque comunque contestualizzato meglio, mentre da queste foto sembra un'ammasso di lamiere nel nulla..

È vero, bisognerebbe vederlo dal vivo, ma al momento - per quanto anche a me piaccia Gehry - quest'opera non mi convince...