venerdì 2 maggio 2008

UN AMORE SENZA TEMPO


Tratto dal pluripremiato romanzo di Susan Minot "Un amore senza tempo" racconta la storia di Ann Grant Lee che, bloccata a letto da un tumore in fase terminale, ricorda gli episodi salienti della sua vita, a cominciare dall'incontro con l'amore più importante della sua vita, avvenuto in occasione del matrimonio della sua migliore amica, avvenuto molti prima su un'isolotto del Maine. Tra sogno, ricordi e realtà, la donna ne approfitta per fare un bilancio della sua vita…

La critica cinematografica esordisce con: "affidandosi troppo ai nomi in campo e poco alla sceneggiatura, piatta e poco originale, confeziona un film rigido, di scarso spessore emotivo, incapace di coinvolgere lo spettatore e privo di mordente. Nessuna delle attrici coinvolte dà il meglio di sé e se l'intento era quello di replicare classici "all women" come Fiori d'acciaio o Crimini del cuore, il risultato finale è davvero insoddisfacente".

Ecco, un classico esempio di come un film intenso possa essere buttato giù con quattro parole. Associare un film come "Un amore senza tempo" a film come fiori d'acciaio o crimini del cuore lo riterrei abbastanza azzardato. E cosa significa film alla women? Basta un cast di importanti nomi femminili a fare un film alla women?
Il film è una commistione tra realtà e fantasia, tra esoterismo e razionalità; la prosaicità di alcuni tra i personaggi principali è immersa in un mondo parallelo, di figure luminose, di mutismi, di spiriti, di visioni.
Forzate, si, è vero, ma alla Isabel Allende. Forzature poetiche, quasi eccezioni, che liberano il film dalla narrazione pesante introducendolo in una dimensione rarefatta e onirica. Di visioni appunto, che vanno al di là dell'umana comprensione. Una luce che si estende anche fuori della pellicola, la quale rappresenta solamente un veicolo tra questa storia fantastica e il fruitore, tra il mondo reale e quell'amore senza tempo.

Penso che a volte il cinema necessiti di un cuore grande e disposto ad accettare tutto ciò che esso è in grado raccontare, senza fermarsi alla sola fotografia, alla sola regia, alla sola abilità narrativa. E se il cinema in questione lascia spazio a delle nuove domande, a delle nuove introspezioni, a nuove lacrime... beh, quella storia raccontata è quella che si aspettava da tempo!

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