domenica 18 maggio 2008

Otranto, un laser salverà il mosaico


Il mosaico pavimentale della cattedrale di Otranto, antesignano della cappella Sistina, ritroverà lo splendore perduto grazie alle più sofisticate tecnologie oggi a disposizione di restauratori e architetti.
l progetto per restituire lucentezza e compattezza alle migliaia di tessere policrome che compongono l´opera, realizzata dal monaco Pantaleone nel XII secolo, è stato presentato ieri al castello svevo di Bari. Il più grande pavimento musivo d´Europa - oltre 600 metri quadri - l´unico fra quelli di epoca medievale ancora perfettamente leggibile, ha bisogno di costante manutenzione: il primo intervento di restauro, promosso dal Corpo reale del Genio civile di Lecce, risale al 1873; l´ultimo agli anni fra il 1987 e il 1991. Oltre all´inesorabile trascorrere del tempo che mette a repentaglio i tre alberi allegorici (della vita, della redenzione, del giudizio universale) custodi dell´intera storia della vita dell´uomo, c´è anche il calpestio dei fedeli che frequentano la cattedrale a peggiorare la situazione. Ed ecco che ancora una volta si rende necessario un lavoro di straordinaria manutenzione.
In collaborazione fra tutte le soprintendenze pugliesi e l´Istituto centrale del restauro, i lavori saranno realizzati a chiesa aperta, senza cioè chiudere il tempio e intervenendo settore per settore. La situazione - rilevano gli esperti - non è preoccupante, tuttavia alcune fessurazioni del tappeto spingono a un intervento preventivo che sarà attuato con l´impiego di un laser scanner in dotazione all´Istituto centrale del restauro. Il rilievo fornirà la misura oggettiva dello stato di conservazione del pavimento e delle sue alterazioni, oltre alla possibilità di verificarne l´evoluzione. Percorsi specifici ed eventuali aree interdette al passaggio contribuiranno a rendere visibile l´opera, ma allo stesso tempo a tutelarla. Il restauro, per il quale non è stato fissato una scadenza, si avvale del contributo di Banca Carime. A sorvegliare sui lavori, diretti dall´ingegner Attilio Maurano e dall´architetto Marcello Benedettelli, due comitati: quello promotore, del quale fanno parte il direttore regionale dei Beni culturali, Ruggero Martines, l´arcivescovo di Otranto, monsignor Donato Negro, e il presidente di Ubi-Banca Carime, Andrea Pisani Massamormile, e quello di indirizzo e garanzia, composto fra gli altri dallo studioso Michele D´Elia.

L'espresso.

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