sabato 6 dicembre 2008

Lo snobismo intellettuale non ripaga mai. Parte seconda.

Mi dispiace che abbiate inteso il mio appunto come un attacco. Il mio era un modo come un altro per creare un forum di discussione. Mi è sembrato carino partire dai vostri commenti, sempre precisi e completi, per intavolare un discorso ben più ampio. Ritengo inadatto un approccio nichilista verso questo tipo di programmi: dai talent show ai reality.

X factor Italia: programma altamente denigrato dalla critica, ascolti bassissimi: di fatto sforna un talento come Giusy Ferreri che, se non avesse avuto un'opportunità del genere, magari sarebbe rimasta sconosciuta. Innegabile la particolarità della sua voce, contestabili le scelte musicali. Ma questo è un altro paio di maniche. Di fatto rimane in classifica per mesi.

Un programma come Amici è un programma di intrattenimento che dà visibilità ad aspiranti artisti: il fatto che un artista scelga di fare una gavetta diversa da quella che prevede una partecipazione ad un talent show secondo me non deve portare a ritenere ingiusta o sbagliata la facilità con cui si diventa visibili partecipando invece ad un programma del genere.

Quale esempio più grande di Luca Argentero del Grande Fratello? Firma un contratto con la Endemol per un reality e poi diventa uno tra gli attori più apprezzati del panorama cinematografico italiano. Cosa che, tra l'altro, non lo porta a concepire se stesso come un attore arrivato e nessuno di questi talenti televisivi penso l'abbia mai detto.

Ovviamente se si parla di Amici si parla di spettacolo. Di scuola c'è ben poco...in quanto a didattica, specialmente se prendiamo come riferimento una scuola modello e le compariamo. Ovviamente se un professore sceglie di non insegnare ad un ragazzo questo può essere eticamente inaccettabile. Io ritengo, e forse l'Accademia che frequento me ne ha dato prova, che non tutti siano all'altezza della situazione e a determinati livelli non tutti possono usufruire di un determinato tipo di insegnamento ( vuoi per mancanza di tecnica, vuoi per altre mancanze).

Io purtroppo non riesco a dimenticare che Ambeta è la stessa ballerina che Carla Fracci avrebbe voluto alla Scala, che Leon potrebbe tranquillamente fare da spalla a Bolle, che Giulia ha interamente doppiato, tra l'altro cantando, un film della Disney "Come d'incanto", che Antonino aveva una voce spettacolare etc...
Allo stesso modo però non riesco a concepire che una Giuliana De Sio sia ritenuta un'attrice di poco conto in televisione e una grande attrice in teatro ( perchè purtroppo si verifica questo, che il teatro restituisce una dignità a chiunque....forse in quanto teatro?).

Io ho imparato ad analizzare le singole parti e non i grandi sistemi, specialmente quando i grandi sistemi sono dei gruppi di persone con identità estremamente differenti. Non sono un accanito fan di Amici, lo seguo saltuariamente il pomeriggio mentre dipingo o leggo o studio...purtroppo, a torto o a ragione, non lo ritengo sbagliato più del Bagaglino, della volgarità esibita a Striscia, della volgarità e dell'ineguatezza di chi è lì al governo, di chi fa un commento spinto ad un ragazzo o ad una ragazza per strada o delle battute sessuali che la Blasi scambia con la sua spalla a Le Iene. Della serie che se vogliamo possiamo attaccare un pò tutto perchè noi siamo dall'altra parte della staccionata.

Grazie a tutti per i vostri meravigliosi commmenti, che mi arricchiscono sempre di più.

6 commenti:

Beniamino ha detto...

Caro Antonio, ho cercato di evitare a lungo, e a fatica, un mio intervento in materia...ma il mio senso della dignità e della civiltà mi spingono a farmi avanti. Con quale preparazione e cultura non lo so...ma provo ad esprimermi alla meno peggio. Sono molti i punti su cui vorrei ci fossero una condivisione e un confronto, ma mi limito ai primari.

1.Sulla De Sio siamo perfettamente in sintonia, così come su altri insoliti personaggi che si aggirano indisturbati tra i corridoi della piccola Holliwood italica...accade spesso che i pessimi attori diventino eccellenti attori di teatro. Tanto lì...chi va a vederli?

2.Su Ferreri, Leon, Ambeta, Giulia e Antonino ( sperando di non aver dimenticato qualche Michelino, Torroncino o Pezzettino) comincio a dissentire...avrebbero fatto carriera comunque, semmai riusciranno a farne, e non era per nulla necessario appiopparci della tv spazzatura per farceli conoscere.

3.E veniamo al punto: vabbè il governo è ladro, vebbè basta con le battutine ammiccanti in tv e quanto siamo porci anche noi per strada...ma, che c'entra questo? che si fottesse il governo, così come la Blasi e i ragazzacci volgari per strada...ma anche la De Filippi li deve seguire, eccome...c'è tanta ma tanta di quella buona televisione tra Sky e Rai che non ritengo necessario il ricorso alle bassezze filippine.
Ci rendiamo conto che quei programmi veicolano una così bassa ed insipida sottocultura che persino un parlamentare di forza italia si scandalizzerebbe? ci rendiamo conto che nessuno è interessato alla tecnica del passo a due o del falsetto o della respirazione diaframmatica quando guarda quella roba? siamo sinceri una volta per tutte: se ti piace la danza vai a studiarla, ma se guardi Amici vuoi solo andare a vedere se Pablo ha perdonato la Celentano dopo aver saputo che giorni prima aveva rubato le Lelly Kelly a Daniela...litigano, ridono, sparano cazzate, si lanciano sfide di carta e sapone. Punto. Poi se piacciono vabbè, ben vengano...ma non venirmi a dire che si fa della cultura o che in tv esiste di peggio. No, non c'è di peggio. Anzi si, Uomini e Donne...ma stavo cercando di non considerarlo. So di essere qualunquista, snob, giornalisticamente scorretto, ma dico: se volete rilassarvi e ridere un pò ci sono la Dandini, la Cortellesi, Gene Gnocchi e Vittoria Gabello...nessuno vi dice di guardarvi Anno Zero o Ballarò, capito? Dopodichè...quisque faber culturae suae. Amen.

Gan ha detto...

Prima hanno creato il pubblico, ne hanno creato i gusti e gli appetiti; poi lo cibano con il junk-food televisivo, al quale è ormai assuefatto al punto da trovarlo saporito, e al quale non saprebbe rinunciare. Sono dalla parte di Beniamino. Non critico nè disapprovo gli spettatori, lo snobismo sarebbe fare battute acide sul mio parrucchiere che sa tutto sugli amici della Maria e non parla d'altro. Lui non lo ritengo colpevole, la responsabilità è di chi quei programmi li fa, e li fa a quel modo, e li impone. Questi li critico, eccome se li critico, e non ritengo snobistico il farlo!

Poto ha detto...

Caro Antonio, mi fa piacere tu abbia prontamente risposto alle mie (e non solo) contro "critiche" al tuo post precedente, ma vai tranquillo... nessuno (almeno io) l'ha preso per un attacco!!!
Semplicemente è uno scambio di idee e solitamente questo porta ad una maggiore conoscenza delle proprie e di quelle altrui.
Giustamente hai fatto notare come Ambeta & Co. fossero in lizza per dei posti più prestigiosi e qui scatta la mia ennesima domanda: se ti offrono la Scala, perchè continui a stare dalla De FilippA?
Credo che La Scala.. sia La Scala, insomma, non è lo studio 5 (non 54) di Cologno Monzese!!
Io una risposta l'avrei: il dAnaro.
Si sa (o meglio, la mia VERA docente di Economia dell'Arte e della cultura me l'ha inculcato a dovere) che al di fuori di quella "magnifica" scatola che è la Tv, il mondo dello spettacolo (teatro, balletto, opera lirica) soffrono del "Morbo di Boumoule"... ovvero dati i costi sempre maggiori degli spettacoli dal vivo prima o poi quel mondo imploderà in se stesso.
Quindi è ovvio che Ambeta (e cito lei come esempio lampante) sacrifichi una VERA carriera per un'altra ben più "facile".
Ed è questo che mi fa rabbia.
Ragazzi bravi ce ne sono stati (ed uno il passato volutamente) però... Però hanno preferito la Comune della De Filippi perchè è una sicurezza, e anche perchè, SECONDO ME, se Ambeta fosse andata a La Scala, probabilmente sarebbe stata come tutte le altre ballerine e quando uno/a diventa "famoso/a" è dura pensare di tornare nell'ombra ed essere una qualsiasi.

I VERI talenti non sono egocentrici ma sono umili poichè avranno sempre da imparare qualcosa, ed è questo quello che in quei ragazzi NON vedo.

Fine dell'ennesimo pippone. :-)

Fraa ha detto...

Antonio, non ti preoccupare, anche io come Poto non ho preso i tuoi post come un attacco, anzi, penso che siano stati utili per scambiarci pensieri ed idee su questo argomento (come sarebbe accaduto per qualsiasi altra cosa).
Io non me ne intendo molto di recitazione o canto o ballo,ma sono convinta che le persone realmente dotate non sprechino il loro tempo partecipando ad Amici invece di cercare una via forse più difficile ma (credo) più gratificante. Chi sacrificherebbe La Scale per Amici?
Forse qualcuno (come ha detto Poto)più interessato al denaro che ad altro.
Vabbè, non tiriamola per le lunghe ;).
A presto.

Joshua ha detto...

In realtà per quanto riguarda la danza l'argomento è più difficile...io ho fatto 13 anni di classica e quindi so che vuol dire allenarsi continuamente nel sogno di potersi esibire in teatro.
Purtroppo però a teatro arrivano in pochi, i migliori, ed è abbastanza evidente che quelli che ricercano una visibilità enorme come quella di amici non siano dei mostri di bravura.
Purtroppo poi la classica,l'opera o il teatro serio in Italia sono poco considerati quindi (visto che non tutti possono ballare a La Scala) si "riciclano" in programmi simili...

Comunque in generale è stato bello poter leggere (e scrivere) tante opinioni in merito :)

Anonimo ha detto...

Io non capisco l'accanimento contro chi sceglie, per motivi economici, la televisione alla scala. E' una scelta di gusto. Punto.
Perchè a questo punto non criticare Fontana che si cristallizza nei suoi tagli, sacrificando su un cenotafio il seme della sperimantazione, solo perchè capisce che il riscontro economico è più ingente?
Perchè allora non biasimare un Botero che si fissa con le rotondità solo perchè capisce di aver creato un "marchio personale" e non fa nient'altro che quello?

Purtroppo non capisco chi critica Amici o X factor... e "snobba" questo tipo di format. Questo porta a lasciare il televoto in mano a delle ragazzine che ne fanno un mezzo per esprimere la loro preferenza tenendo conto solamente dell'estetica del personaggio che si intende votare.
Ecco perchè l'industria musicale americana e inglese è più fiorente:
si tenta, si sperimenta, si rischia anche di apparire stupidi ma a costo di tirar fuori un talento come Leona Lewis. Ecco spiegata la vincita degli Aram Quartet in Italia e Silvia Aprile caduta nel dimenticatoio.
E intanto compriamo cd di Laura Pausini, di Ligabue, di Gigi D'Alessio...( e in questo sono snob)...
Ma io preferisco tenermi stretta la mia "Leonessa Lewis".

Chi ascolta Beyoncé può essere snobbato da chi ascolta i Placebo. Chi ascolta i Placebo può essere snobbato da chi ascolta Thom Yorke. Chi ascolta Tom York potrebbe essere snobbato da chi ascolta musica classica.
Della serie che il circolo vizioso della critica può non finire mai perchè c'è sempre un gradino al di sopra di noi che incombe come una spada di Damocle.

Penso si stia verificando, verso questo tipo di programmi, quello che è accaduto nell'800 con un genere di consumo come sono stati i romanzi d'appendice.
Aspramente criticati all'inizio vennero poi santificati con una scaltrissima palinodia.

Alla fine perchè criticare un reality? Perchè criticare una messa in scena televisiva?

Il più grande dolore di Oscar Wilde, a suo dire, fu la morte di un personaggio che Balzac aveva creato in un suo romanzo.
Per me forse il suicidio di Emma Bovary come dico continuamente a Beniamino, o i dolori di lady Chatterly.

Pensate seriamente che la maggior parte dei lettori dei romanzi di Camilleri sia più interessato al suo modo di scrivere o alle sue capacite letterarie di quanto non lo sia per il semplice personaggio di Montalbano? Molto spesso, anzi, quasi sempre si legge un libro per sapere come la storia va avanti.
Curiosità.. vojerismo insito in ognuno di noi.

Leggo quasi esclusivamente della saggistica in questo periodo della mia vita... ma non potrei a questo punto ritenere in errore chi preferisce il romanzo.

Come ho detto prima questo circolo diventerebbe vizioso.

Conclusioni: tutto dipende dall'approccio che si ha verso le cose.