domenica 7 dicembre 2008

MIE CONCLUSIONI SULLO SNOBISMO!

Io non capisco l'accanimento contro chi sceglie, per motivi economici, la televisione alla scala. E' una scelta di gusto. Punto.
Perchè a questo punto non criticare Fontana che si cristallizza nei suoi tagli, sacrificando su un cenotafio il seme della sperimantazione, solo perchè capisce che il riscontro economico è più ingente?
Perchè allora non biasimare un Botero che si fissa con le rotondità solo perchè capisce di aver creato un "marchio personale" e non fa nient'altro che quello?

Purtroppo non capisco chi critica Amici o X factor... e "snobba" questo tipo di format. Questo porta a lasciare il televoto in mano a delle ragazzine che ne fanno un mezzo per esprimere la loro preferenza tenendo conto solamente dell'estetica del personaggio che si intende votare.
Ecco perchè l'industria musicale americana e inglese è più fiorente:
si tenta, si sperimenta, si rischia anche di apparire stupidi ma a costo di tirar fuori un talento come Leona Lewis. Ecco spiegata la vincita degli Aram Quartet in Italia e Silvia Aprile caduta nel dimenticatoio.
E intanto compriamo cd di Laura Pausini, di Ligabue, di Gigi D'Alessio...( e in questo sono snob)...
Ma io preferisco tenermi stretta la mia "Leonessa Lewis".

Chi ascolta Beyoncé può essere snobbato da chi ascolta i Placebo. Chi ascolta i Placebo può essere snobbato da chi ascolta Thom Yorke. Chi ascolta Tom York potrebbe essere snobbato da chi ascolta musica classica.
Della serie che il circolo vizioso della critica può non finire mai perchè c'è sempre un gradino al di sopra di noi che incombe come una spada di Damocle.

Penso si stia verificando, verso questo tipo di programmi, quello che è accaduto nell'800 con un genere di consumo come sono stati i romanzi d'appendice.
Aspramente criticati all'inizio vennero poi santificati con una scaltrissima palinodia.

Alla fine perchè criticare un reality? Perchè criticare una messa in scena televisiva?

Il più grande dolore di Oscar Wilde, a suo dire, fu la morte di un personaggio che Balzac aveva creato in un suo romanzo.
Per me forse il suicidio di Emma Bovary come dico continuamente a Beniamino, o i dolori di lady Chatterly.

Pensate seriamente che la maggior parte dei lettori dei romanzi di Camilleri sia più interessato al suo modo di scrivere o alle sue capacite letterarie di quanto non lo sia per il semplice personaggio di Montalbano? Molto spesso, anzi, quasi sempre si legge un libro per sapere come la storia va avanti.
Curiosità.. vojerismo insito in ognuno di noi.

Leggo quasi esclusivamente della saggistica in questo periodo della mia vita... ma non potrei a questo punto ritenere in errore chi preferisce il romanzo.

Come ho detto prima questo circolo diventerebbe vizioso.

Conclusioni: tutto dipende dall'approccio che si ha verso le cose.

3 commenti:

Beniamino ha detto...

Vabbè, basta, a questo punto io mi arrendo...evidentemente l'endemorbillo ha contagiato anche te...comparare i romanzi d'appendice a Uomini e donne è anche troppo per me! Ognuno assista allo spettacolo che più merita e ognuno scelga di rilassarsi e divertirsi come più gli piace...e tutti vissero Amici e contenti...

Joshua ha detto...

Ohhh bravo Beniamino!!!

Ps. comunque Antonio le tue conclusioni credo siano giuste, è vero che tutto dipende dall'approccio che si ha!

Anonimo ha detto...

Beniamino for President! :D