martedì 14 aprile 2009

Il Santo cane.

Il tragico avvenimento del terremoto in Abruzzo, spesso, è occasione per parlare dei cani da soccorso che incessantemente fiutano sotto le macerie aiutando i soccorritori a trovare i corpi dei morti oppure i feriti. Che i cani siano i migliori amici dell'uomo è noto da millenni. Che l'uomo abbia voluto elevare agli onori degli altari un cane forse è meno noto.


San Guinefort di Borgogna era un cane di razza levriero vissuto in Francia nel XIII secolo. Oggetto di devozione popolare per i miracoli che si susseguirono presso la sua tomba, fu oggetto di culto e pellegrinaggi nella zona di Lione.

Secondo la leggenda, il cane era di guardia in un castello dove il cavaliere suo padrone viveva col figlio, di pochi mesi. Tornando un giorno dalla caccia, il cavaliere vide che la stanza del figlio era stata messa a soqquadro, con la culla rovesciata, mentre il cane aveva le zanne insanguinate. Del bambino, ancora in fasce, non v'era traccia. Credendo che il cane lo avesse sbranato, egli lo uccise immediatamente con la sua spada; tuttavia, poco dopo sentì il bambino piangere e lo trovò illeso sotto la culla, assieme a una vipera uccisa dal cane.
Esso, dunque, era stato protagonista di una lotta non per fare male al bambino, ma per salvargli la vita.
Una volta scoperto l'errore, con pentimento il cavaliere seppellì il cane in una tomba coperta di pietre, e il luogo divenne meta di pellegrinaggi.

Con il tempo, e soprattutto grazie a un'incessante passaparola che durò secoli, la sua figura fu assimilata a quella di un santo umano, in carne e ossa. Il suo culto, proibito più volte, persistette a tutte le condanne e venne abolito definitivamente solo negli anni trenta del xx secolo dalla Chiesa cattolica.

Una chicca su San Guinefort. E' alla figura del santo -cane che si ispirò Walt Disney per creare il protagonista del film d'animazione Lilli e il vagabondo.

3 commenti:

Beniamino ha detto...

Ehi Marcello,
fatale coincidenza...proprio il mese scorso sono venuto casualmente a conoscenza di questa storia, dando ripetizioni d'inglese al mio vicino di casa.
La storia, che scritta in inglese aveva tutto un altro fascino, stava sul suo libro e gliel'ho fatta analizzare e tradurre...per poi trovarmela qui sul nostro blog!

Bella storia, bel post.
Bisognerebbe parlare sempre di più di faccende come questa.
E ce ne sono tante...

La mossa del cavallo ha detto...

E' davvero una bella storia Beniamino. Se magari se ne ricordassero i siracusani che stanno massacrando i cani dopo l'attacco del branco del mese scorso...

L'armadio del delitto ha detto...

Pazzesca questa storia! Non ne avevo mai sentito parlare ma come dice Beniamino, c'è ne sono tante del genere.