giovedì 9 aprile 2009

Al cimitero

Oggi con mia mamma sono stato al cimitero... le belle giornate invitano forse a trovare pace tra i cipressi? Mah... ci siamo fermati dal fiorario a comprare un mazzo di fiori (ovviamente io non mi sono fatto mancare la veletta nera come la vedovanza impone ;-) ) e il mio sguardo è stato rapito da una meravigliosa pianticella di ranuncolo. Due euro. Ovviamente ho colto l'occasione e me lo sono portata a casa.
Ora ho deciso che voglio anche quello giallo e quello bianco.



Che strano ritornare al cimitero dopo l'inverno... A me piace girovagar per le tombe... leggere le storie di ognuna attraverso i fiori e gli oggetti, le fotografie, i parenti. Non lo so, forse è un atteggiamento macabro il mio ma tutto questo mi infonde una tremenda pace.

2 commenti:

SkraM ha detto...

una volta mi "piaceva" andare a far visita ai morti (o meglio ai miei familiari) la domenica mattina ma probabilmente perche' ancora non realizzavo bene le cose da bambino.. ero attratto da quel luogo per la suggestione che mi dava.. statue di angeli e madonne, cappelle varie e il tutto condito da tantissimi fiori e piante intorno alle varie tombe.

Pian piano le cose pero sono cambiate e ho cominciato a capire anche che quel luogo era un posto di raccolta e di immensa tristezza per chi vi andava a far visita tuttavia il profumo e la vista dei fiori rendeva il tutto cmq "piu bello" (sebbene c'e poco di bello in un cimitero). Con i cambi dei piani regolatori dei comuni e con il passare degli anni il ciitero pero si e' intristito ancora di piu divendo un immendo blocco di cemento, niente piu statue, poche cappelle o cmq solo per chi se le puo permettere, strada di cemento e fiori finti per lo piu'. Andare in un cimitero ora come ora mette solo tristezza non c'e piu nulla che cmq ti rissollevi lo spirito e penso che anche i morti la pensino cosi visto la freddezza dei luoghi dove ora riposano

lavecchiaMarple ha detto...

Invece anch'io la penso come Antonio, e non trovo che i cimiteri siano necessariamente luoghi tristi o freddi, specialmente se si tratta dei piccoli cimiteri di paese; li vedo come luoghi di memoria e di affetto per persone che non ci sono più ma che comunque lì lasciano un segno della loro esistenza e della loro storia.