mercoledì 7 gennaio 2009

Il gesto nell'arte!

Stasera, mentre cantavo con il mio coro polifonico i canti della messa per l'epifania, mi sono bloccato a scrutare le immagini della via crucis... Le dodici immagini che percorrono, in genere, il perimetro della chiesa per ricordare il calvario di Gesù e culminano con l'altare centrale dove, il giorno della Pasqua, viene collocata la statua di Cristo Risorto.
Dicevo, mi sono bloccato a guardarle intensamente. Non mi era mai capitato di fermarmi ad osservarle. Delle illustrazioni accurate della Passio Christi cristiana.
Si, delle semplici stampe senz'anima.
Senz'anima! In quelle dodici illustrazioni, morte, mancava non riuscivo a capire cosa mancasse. Non riuscivano a trasmettermi assolutamente nulla che non fosse già morto.
L'anima del segno...
il gesto che crea e regala la vita a qualcosa che altrimenti, semplice riproduzione, sarebbe morta.
Che cos'è il ramo del mio albero di Natale se non il frutto delle spinte vitali che esso ha ricevuto nella sua vita? Le sue anse parlano del battito del suo cuore e della linfa che lo ha cullato. Del gesto che lo vivifica tutt'ora!



Ecco cosa manca a quelle vecchie stampe impolverate... Il gesto, che crea e regala la vita.

2 commenti:

ribaldo ha detto...

Canti in un coro polifonico?????
Pensa un po', io ne dirigo uno, di giovani tuoi coetanei!
Bella eh, la musica corale...
E poi, veramente bellissimo post; ti posso dire che nella musica è esattamente la stessa cosa.
Tutto nasce esattamente dal gesto della tua anima che dà la vita alla musica, che altrimenti sarebbe solo carta (e quante volte succede, purtroppo, soprattutto nei conservatori!)
GRAZIE!

Anonimo ha detto...

Ciao ribaldo... si canto in un coro polifonico... mi piace moltissimo... abbiamo fatti brani di Verdi, di Mascagni, di Handel, di Cesar Frank... però, in genere, per l'accompagnamento liturgico i brani di Marco Frisina non mancano mai. A me alcuni piacciono ma altri non li digerisco... l'alleluia tratto da pane di vita nuova mi fa accapponare la pelle per la sua intensità.
Comunque mi piace molto Palestrina e mi piace molto Lorenzo Perosi.
Penso che pregare con il canto sia una delle esperienze più belle e intime che si può fare con gli altri e soprattutto con se stessi.