lunedì 21 aprile 2008

STOP ALLE MAITRESSE DI LUSSO!!

L'estetica modaiola, l'orizzonte di ciò che è accettabile, vive di tempi ciclici, quindi mai nulla è definitivo. Almeno per il momento, però, l'epoca dello stile da maitresse di lusso, tutta tacchi chilometrici, minigonne minime, scollature abissali e sconcerie assortite, pare essere terminata. In giro, c'è voglia di qualcosa di soft; di qualcosa di meno diretto e aggressivo. Sono i tempi a chiederlo: rètina e spirito, bombardati di continuo, vogliono morbidezza, almeno in guardaroba.
Persino lo scoppiettante Roberto Cavalli, l'esuberante toscanaccio che alcuni anni or sono, lui però con tocco da maestro, diede la stura al fenomeno, poi fatto fermentare dalla ridda di copie e dalla cacofonia del tubo catodico, dichiara oggi che «l'ovvietà dell'apparire ad ogni costo, dell'urlo da rotocalco o da show televisivo mi ha stancato. Ho voglia di innocenza; di freschezza e candore. Di seduzione ingenua: irresistibile perché inconsapevole». Rinuncia così ai tubini seconda pelle e persino all'amato animalier, e crea una serie di abitini morbidi, da educanda, di batista color crema, di tuniche liquide con un solo immenso fiore stampato sopra, di pantaloni a zampa e gilet brulicanti petali di camoscio, e fa centro, rinnovandosi.

Anche Azzedine Alaïa, il re dello stretch estremo, della liposuzione in formato sartoriale, testa per la prima volta le gioie frizzanti di rouche e falpalà, confermando con un deciso giro di vite - dalla supervixen alla fanciulla in fiore, per intenderci – come i veri geni sono quelli che non si compiacciono, ma si sanno rinnovare anche a sessanta e rotti anni. Certo lui, come Cavalli, un tocco di seduzione, o se si vuole di perversione, lo aggiunge sempre, ma con inedita sottigliezza. Perché se i tempi sono cambiati, la dolcezza 2008 non è per nulla monolitica; al contrario, è un po' storta, birichina.
Lo sa bene quella provocatrice di Miuccia Prada: nel suo Giardino delle Delizie abitano fatine lisergiche vestite di pigiami di gazar, cardigan della nonna e gonnoni a matassa, ma non si capisce bene se tra tanti fiori sia Bosch, lo zucchero o lo zolfo a prevalere. Nicolas Ghesquière da Balenciaga è anche lui in mood floreale, e dispensa boccioli su abiti cortissimi, a clessidra e di neoprene, da dominatrice botticelliana: una figura, insieme, pericolosa e suadente.
Messi da parte lattice e metallo, e pure le fantasie da sex club, Dolce&Gabbana vivacizzano la grazia della silhouette new look con artistiche spennellate di colore, tra action painting e nuova gestualità: Da Miu Miu, infine, è la volta di un'aggraziata cocotte, un po' Colombina, molto reginetta di Pigalle, in cappa scultorea e miniabito vertiginoso, ma con il collo da grembiule. La nuova innocenza, è chiaro, è un gradevolissimo inganno.

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