lunedì 25 maggio 2009

E. Kurt Zelmann



..."Rimase come sospesa, scolpita in una specie di cerea flessibilità, e la si sarebbe potuta credere in contemplazione di suoni luccicanti o in ascolto di visioni in risonanza, per quanto singolarmente straniata la rendeva quel rapimento incantatore. DIMMI CHE COSA VEDI, le chiese, DIMMI CHE COSA VEDI. Ella prese a cantare..."

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