
Non basta l'impegno di non praticare la propria omosessualità o astenersi dalla vita sessuale in genere. Il documento riprende e rafforza le indicazioni già contenute in una precedente nota del 2005, redatta dalla Santa Sede in seguito alla profonda crisi dei preti pedofili negli Stati Uniti e ai tanti casi di omosessualità attiva tra membri del clero.
''Il cammino formativo - si avverte nel documento - dovrà essere interrotto nel caso in cui il candidato, nonostante il suo impegno, il sostegno dello psicologo o la psicoterapia,
continuasse a manifestare incapacità di affrontare realisticamente, se pure con la gradualità di ogni crescita umana, le proprie gravi immaturità". Che sono: forti dipendenze affettive, notevole mancanza di libertà nelle relazioni, eccessiva rigidità di carattere, mancanza di lealtà, identità sessuale incerta, tendenze omosessuali fortemente radicate.
L'uso di psicologi, che devono essere di formazione cattolica, deve avvenire con il consenso dell'interessato e nel rispetto assoluto della privacy. "Gli errori di discernimento
nelle vocazioni - spiega il Vaticano - non sono rari e troppe inettitudini psichiche, più o meno patologiche, si rendono manifeste soltanto dopo l'ordinazione sacerdotale. Il
discernerle in tempo permetterà di evitare tanti drammi".
Quindi, d'ora in avanti chi occuperà lo staterello enclave in terra italiana?!?!?!??! ;-)
RispondiEliminaA questo punto sarebbe meglio dire: "Mai più preti!"
RispondiEliminaIpocriti. Ce l'hanno menata col fatto che la chiesa cattolica non condanna l'orientamento, ma il comportamento; che l'orientamento, se rimane tale, non è motivo di discriminazione; che il buon sacerdote è chiamato alla castità.
RispondiEliminaE allora che differenza passa tra un sacerdote casto con orientamento gay e un sacerdote casto con orientamento etero? E che differenza passa tra un sacerdote che infrange il voto di castità con le donne e quello che lo infrange con gli uomini?