
"Per la sfilata John Galliano utilizza strumenti e marchingegni utili a creare un'atmosfera e, con un accessorio o un trucco speciale, riesce a rendere la sfilata spettacolare e a dare una nuova fisionomia a qualcosa di déjà-vu".

(nella foto John Galliano)
Il primo sassolino esce dalla scarpa! Un pò troppo gratuito direi. E' vero che l'artificio allampa e sorprende, ma alla base di Dior c'è sartorialità, un pò meno in John Galliano che si fonda più che altro sull'idea e sulla teatralità.
Secondo Sassolino:
"Anche le sfilate - aggiunge il signor Armani - possono essere un "imbroglio": si sono visti prodotti modesti che sulla pedana acquistano fascino grazie a un fascio di luce o a una musica accattivante".


Armani successivamente tocca i tasti bolletti dei passaggi generazionali all'interno delle maison, proprio in un periodo buio dove, l'eco del licenziamento di Alessandra Facchinetti come direttore creativo della maison Valentino, è ancora molto forte.
E proprio sul "collega" tira un'altra frecciata (terzo sassolino): "Mi hanno parlato della frase "Dopo di me il diluvio" nel film presentato a Venezia: sono convinto che sia stata più una battuta del signor Valentino che una sua convinzione".

Sul suo delfino, cioè sul suo successore una volta tirate le cuoia, Armani taglia corto: "L'ufficio stile è così organizzato che può benissimo sopravvivermi. Fatti i debiti scongiuri, naturalmente!".
Eh ehe eh... e bravo Giorgio, ogni tanto qualche sassolino dalla scarpa se lo toglie. Come si dice... ogni pietra alza un muro... e Armani ha già cominciato!
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